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SULMONA – “La mancanza di un’idea e di un programma per la città storica, per questa parte di città così importante dal punto di vista sociale culturale ed economico”. E’ il gruppo consiliare di Sbic a riaccendere la polemica sui lavori di riqualificazione del centro storico. Non solo una lamentala fine a se stessa ma Sbic riapre una riflessione sulla destinazione del salotto della città. “La mancanza di un obiettivo chiaro e condiviso fa in modo che gli interventi a cui oggi assistiamo non abbiano necessità né rappresentino risposte funzionali a priorità individuate – prosegue il movimento civico – non esprimono insomma un punto di vista generale sul “se” e sul “come” intervenire. Le realizzazioni appaiono come casuali, dettate semplicemente dalla volontà del momento e dall’estro personale di chi le progetta”. “Qualche marciapiede, costruito magari anche lì dove non c’era necessità, rischia di trattare Corso Ovidio come se fosse solo un percorso automobilistico; qualche paletto decisamente di troppo si accompagna a panchine e insieme mortificano l’unitarietà di uno spazio libero o di una piazza” aggiunge Sbic che conclude: “Non ci resta che tristemente constatare come pur mettendo in opera minimi interventi, la città ne risulti negativamente segnata”. E in piazza cresce la perplessità. Dai dissuasori alle panchine i cittadini dicono la loro. Arrivano più si che no all’eliminazione dei parcheggi.

Andrea D’Aurelio

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