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SULMONA – 400 interventi eseguiti nel corso del primo semestre del 2019 che corrispondono al doppio di quelli effettuati lo scorso anno. Già leggendo i numeri si può constatare il trend positivo del reparto di chirurgia dell’ospedale di Sulmona che si conferma un’eccellenza del presidio sanitario, nonché elemento attrattore e strategico per intercettare gli utenti da dentro e fuori regione. E se c’è sempre una sanità che finisce alla ribalta delle cronache per disagi e disservizi, noi oggi vogliamo raccontare anche il rovescio della medaglia. La buona sanità. Quella che getta il cuore oltre l’ostacolo, non guardia alle ferie e ai turni da rispettare al centesimo di secondo ma mette al centro proprio gli utenti. E il reparto di chirurgia di Sulmona ha raggiunto numeri importanti fra i presidi attivi nel perimetro della Asl 1. Di questo passo si potrebbe toccare la soglia dei mille interventi alla fine dell’anno. Non uno scherzo insomma a giudicare dal report che arriva dagli altri reparti della provincia, della regione e del paese. L’80 per cento degli interventi effettuati fanno riferimento alla laparoscopia, la tecnica chirurgica che prevede l’esecuzione di un intervento chirurgico addominale senza apertura della parete. E nel novero degli interventi rientrano quelli effettuati su colon, stomaco, fegato, ernia. C’è poi la chirurgia del corpo umano e il rispetto dei parametri dell’Agenas che impone alla chirurgia dei criteri per verificare la sua efficienza: 100 interventi all’anno per le colecisti e 50 al colon. Sulmona non solo è in linea con i parametri ma alcuni interventi, come le colecisti, sono diventati di routine. Se ne eseguono, in media, tra i 4-5 la settimana. Ci sono quindi tutte le carte in regola per continuare sull’onda del rilancio che si è concretizzato sotto la guida di Mauro Favoriti, dirigente medico individuato dalla Asl come responsabile pro tempore e grazie alla stretta collaborazione con le altre risorse umane del nosocomio, in particolare e per la maggior parte degli interventi con il reparto di anestesia e rianimazione, diretto da Vincenzo Pace. Proprio nei giorni scorsi i medici dei due reparti hanno salvato la vita  a un 36 enne pakistano che si era tagliato la gola, riuscendo a ricostruire trachea e tiroide. Ieri per chirurgia è stato il giorno del trasferimento del nuovo ospedale che potrà segnare anche l’attivazione di nuovi servizi e ambulatori a beneficio dell’utenza. La buona sanità esiste. Basta solo cercarla nell’ordinarietà che, a giudicare dai tempi che corrono, fa notizia.

Andrea D’Aurelio

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