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SULMONA – “Come mai il Centro Igiene Mentale e Centro diurno psichiatrico di viale Mazzini risultano ancora chiusi e per quale ragione si è andati oltre i sessanta giorni stimati dal Dipartimento Prevenzione Asl”. E’ questo il senso di una lettera spedita dalla responsabile dell’area legale del Tribunale per i diritti del malato Catia Puglielli al Direttore Generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Rinaldo Tordera sulla vicenda della struttura di viale Mazzini chiusa con ordinanza del sindaco di Sulmona all’indomani dell’ispezione effettuata dai Carabinieri del Nas Abruzzo che hanno ravvisato diverse irregolarità. Il parere del Direttore del Dipartimento Prevenzione Asl Domenico Pompei indicava un tempo di sessanta giorni per ottemperare alle prescrizioni dei Nas e consentire quindi la regolare ripresa del servizio. Non solo questo non è avvenuto ma i pazienti continuano a fare la spola da Sulmona all’Aquila per le prestazioni più importanti. Una situazione che non è più tollerabile per il Tdm che stamane ha scritto all’azienda sanitaria, chiedendo formali spiegazioni. “Ci domandiamo perchè il Centro autismo di Pratola Peligna è stato chiuso in autotutela e riaperto in soli quindici giorni mentre per il Cim di Sulmona non si vede via d’uscita”- interviene a Onda Tg l’avvocato Puglielli- “è forse mancata in città la sinergia con le istituzioni?”. Il Tdm vuole conoscere i tempi esatti del ripristino del servizio. Una richiesta di accesso agli atti era stata già avanzata dal responsabile Edoardo Facchini che più volte aveva rimarcato l’importanza di vigilare sulle autorizzazioni necessarie per aprire le strutture prima di incappare nell’ispezione dei Nas. La vicenda del Cim è finita anche sui tavoli del Tar Abruzzo dopo il ricorso presentato dal Manager Asl Tordera che ha impugnato l’ordinanza di sospensione dell’attività emessa dal sindaco Annamaria Casini. I giudici amministrativi hanno dato ragione al primo cittadino.

Andrea D’Aurelio

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