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SULMONA – Resta in attesa dell’operazione da un anno e due mesi e dopo aver girato due ospedali ha deciso di alzare la voce contro una sanità che non sempre viaggia di pari passo con le esigenze degli utenti. La storia vede protagonista un 62 enne di Raiano che nel giugno 2017 ha risposto all’invito di una campagna di prevenzione urologica, indetta dal Ministero della Salute, recandosi presso l’ospedale Santissima Annunziata di Chieti ( da non confondere con quello dell’Annunziata di Sulmona) per una visita di controllo attraverso la quale ha scoperto una cisti renale. Aveva una grandezza di tredici centimetri e subito sono scattati gli accertamenti di rito. Il paziente viene quindi preso in carico dal nosocomio teatino che fissa inizialmente l’operazione per ottobre 2017. L’uomo quindi, a ridosso del termine stabilito, contatta i sanitari ma l’intervento preventivato slitta a dicembre. Non finisce qui. Di lì a poco arriva un terzo rinvio per marzo 2018 fino a quando il 62 enne di Raiano, stanco di aspettare soprattutto per la delicatezza dell’operazione e in preda a continui fastidi, si reca all’ospedale di Sulmona dove viene effettuata anche lì una visita di controllo. La cisti è diventata “maggiorenne”, allargandosi di grandezza insomma, fino a diciotto centimetri. Decide quindi di affidarsi al locale nosocomio per l’operazione. Ripetuti tutti gli accertamenti del caso viene contattato per la pre-ospedalizzazione in data 23 luglio 2018 e, a distanza di un mese esatto, resta in standby. Un margine di attesa decisamente più ridotto quello dell’ospedale di Sulmona, che potrebbe rientrare anche nella normalità, ma la prima visita a Chieti con la richiesta di operazione risale a giugno 2017. Un anno e due mesi sono troppi per il raianese che ha deciso di raccontare tutto a Onda Tg. “Mi sembra tutto questo molto eccessivo anche perché, allo stato attuale, resto in stadby”- interviene- “devo concludere anche dei lavori all’estero ma in forza delle condizioni di salute non possono ottemperare ai miei impegni”. La vicenda è una delle tante storie che sicuramente non spaventeranno gli addetti ai lavori ma ripropone i tempi di attesa della sanità che spesso scoraggiano o mettono in difficoltà gli utenti.

Andrea D’Aurelio

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