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SULMONA – Passaggio dall’organo gestorio monocratico a quello collegiale, nomina degli amministratori e del relativo compenso e nomina del Presidente del Cda. E’ quanto hanno chiesto undici sindaci del Centro Abruzzo, rappresentanti più di un quinto del capitale sociale, che hanno protocollato ieri sera la richiesta di assemblea ordinaria dei soci Cogesa. I primi cittadini vogliono riportare la gestione della società Cogesa nelle mani di un consiglio d’amministrazione a tre, ora affidata ad un amministratore unico. “La presente richiesta origina dal fatto che sono in corso varie procedure complesse intese alla realizzazione e ammodernamento di impianti”- osservano i sindaci- “nonché ad effettuare ulteriori investimenti di notevole consistenza economica che, in aggiunta al rilevante aumento della dimensione aziendale, ne hanno aumentato i livelli di complessità”. Per gli undici amministratori “ritengono che la società debba in futuro essere amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre membri secondo quanto espressamente prevede all’articolo 16.2, lo statuto sociale vigente, ovviamente nei limiti imposti dalla legge alla misura dei compensi”. Fermo restando che, un decreto legislativo di due anni fa, prevede che il ricorso al cda debba avvenire “con specifiche ragioni di adeguatezza amministrativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi”. A richiedere l’assemblea ordinaria sono stati Mario Ciampaglione (sindaco Cansano), Mario Di Braccio ( sindaco Gagliano Aterno), Fabio Camilli (sindaco Acciano), Pietro Salutari (sindaco Castelvecchio Subequo), Fernando Fabrizio ( sindaco Castel Di Ieri), Massimo Colangelo (sindaco Corfinio), Guido Angelilli (sindaco Pacentro), Giovanni Di Mascio (sindaco Campo di Giove), Carmine Presutti (sindaco Vittorito), Marco Moca (sindaco Raiano) e Antonella Di Nino (sindaco Pratola Peligna).

Andrea D’Aurelio

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