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SULMONA – “Occorrono le necessarie autorizzazioni in tempi brevi e lo snellimento delle procedure, altrimenti l’economia circolare diventa irrealizzabile”. Ad incalzare la Regione che parla di economia circolare è l’amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta, a margine della visita istituzionale della delegazione ministeriale romena agli impianti Cogesa. La società aspetta ancora il placet per l’impianto Fater che servirà al riciclo di pannolini e pannoloni, sfida da centrare per il 2019 ma anche per l’impianto di biometano di Navelli e per il Css ( combustile solido secondario). Senza le necessarie autorizzazioni il sogno dell’economia circolare, rilanciato ieri dall’assessore regionale Nicola Campitelli, rischia di diventare una chimera. In questo senso Cogesa si appresta a concretizzare nel breve periodo il processo dell’end of waste, ovvero del totale recupero dei rifiuti che diventano nuovi materiali riutilizzabili. “Il cerchio si chiuderà con l’avvio dell’impianto di trattamento dell’organico da cui ricavare compost e biometano, con la realizzazione a Sulmona del primo polo industriale italiano in grado di riciclare cellulosa, plastica e materiale super assorbente da pannolini e pannoloni (sul modello dello stabilimento sperimentale Fater a Contarina, in provincia di Treviso) e con la produzione di materiale da cui ricavare energia dai rifiuti indifferenziati”- spiega Margiotta. E intanto Cogesa diventa un caso di studio internazionale. In questi giorni ha ospitato una delegazione di 25 persone del Ministero dell’Ambiente della Romania, capeggiata dal Direttore generale del Dipartimento gestione Rifiuti Cosmin Teodoru, che è venuta a vedere gli impianti e a studiare i processi di recupero dei materiali. Il tutto per importare “il modello Cogesa” in Romania. Il 22 luglio si è tenuta l’accoglienza in azienda alle 11 e la visita agli impianti nel pomeriggio. Mentre ieri c’è stato l’incontro pubblico alla presenza di Soci e amministratori.

Andrea D’Aurelio

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