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SULMONA – “Qualora venisse confermata la volontà di procedere con le assunzioni, l’ufficio declina ogni responsabilità di tipo amministrativo, giuridico e contabile che potesse derivarne”. E’ questo il parere che arriva dal secondo settore finanziario-contabile di Palazzo San Francesco, rilasciato dalla Dirigente Filomena Sorrentino, sulla vicenda delle nuove assunzioni in seno al Cogesa, tirata in ballo dal controllo analogo che si è riunito nelle scorse settimane. Come pure il settore contabile del Comune non guarda di buon occhio l’incertezza sull’affidamento in house in riferimento alla vicenda Asm. Riguardo le annunciate 32 assunzioni “si osserva che le amministrazioni controllanti, fermo restando il parere della sezione regionale di controllo della Liguria (ndr), possono consentire alle società partecipate di aumentare il contingente e la spesa di personale solo in presenza di una crescita dell’attività e in presenza di una adeguata motivazione”. Ma il Dirigente fa notare che- secondo il giudice contabile- “un aumento dell’attività svolta e del fatturato non è una condizione di per sé sufficiente a giustificare un incremento del personale se, in base a valutazioni di ordine economico, il personale in servizio presso la società sia già ampiamente sufficiente in termini numerici per espletare il maggiore servizio”. E poi il riferimento all’affidamento in house. “Non secondaria, ed anzi pregnante, appare la situazione di incertezza susseguita alla pronuncia del Consiglio di Stato che si è espresso in ordine all’affidamento in house del Comune di Sulmona dichiarandone l’illegittimità per la mancanza del requisito della soglia minima di fatturato (80 %) riferibile agli enti soci, così come previsto dalla normativa vigente”. La vicenda Asm quindi non passa in secondo piano. Per la Dirigente Sorrentino “l’ingresso della Asm non sana il suddetto vizio di legittimità in quanto non preventivamente autorizzato, né ratificato dal competente Consiglio Comunale, per cui se venisse meno il conferimento del Comune dell’Aquila, al fine di rientrare nella soglia minima legittimante l’affidamento in house il Cogesa, verosimilmente, si vedrebbe costretto a ridurre l’attività”. Da qui il rilascio di un parere sostanzialmente “negativo” perché l’assunzione di personale “risulterebbe incoerente ed antieconomico e verrebbe a gravare la società– e di fatto i cittadini- di costi fissi non giustificati dall’aumento del fatturato e della connessa attività”. Il Dirigente declina quindi ogni responsabilità. Verrebbe da dire “amministratori avvisati mezzi salvati” visto che il parere del settore contabile di Palazzo San Francesco è stato notificato, fra gli altri, al sindaco, al Cogesa e agli assessori comunali.

Andrea D’Aurelio

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