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SULMONA – Un solo spogliatoio per uomini e donne. Accade ai dipendenti Cogesa che alzano la voce e minacciano di proclamare lo stato di agitazione qualora il disservizio, che va avanti da quando il deposito Pastorino è stato chiuso dopo l’incendio a cinque mezzi della società, non sarà risolto. “Condividiamo da troppo tempo ormai uno spogliatoio tra uomini e donne e non abbiamo spazio a sufficienza per pulirci adeguatamente prima di tornare nelle nostre case”- denunciano Ermanno Salutari Rsu Ugl, Cristian Gavita Rsu Ugl e Lamberto Fasciani Rsu Cgil- “il lavoro di operatori Cogesa impone norme igieniche piuttosto rigide che non riusciamo ad osservare a pieno nel rispetto delle nostre famiglie. Per questo, non avendo più spazi idonei e adeguati per gli spogliatoi, ci vediamo costretti a chiedere alla presidenza di Cogesa, nella persona dell’amministratore unico Vincenzo Margiotta, di risolvere tale grave situazione quanto prima. Ne va dell’organizzazione del lavoro e della nostra tranquillità. In caso contrario proclameremo lo stato di agitazione e saremo pronti anche a bloccare i servizi”- avvertono i lavoratori. Dal canto suo Margiotta non nega che il problema esiste ma spinge per il trasferimento nella sede di Sviluppo Italia. “Il problema degli spogliatoi impone la velocizzazione del nostro trasferimento nella sede di Sviluppo Italia”- interviene l’amministratore unico- “la questione è stata al centro dell’ultima assemblea del controllo analogo, con la maggioranza dei sindaci che ha dato il suo benestare all’operazione. Ora la cosa sarà all’esame anche dell’assemblea dei soci del prossimo 29 marzo, anche se un primo assenso è già arrivato. Purtroppo la dichiarazione di inagibilità dell’ex Pastorino ha imposto la condivisione di spazi e spogliatoi per i dipendenti e capisco assolutamente le loro preoccupazioni”. Insomma il problema c’è e in un modo o in un altro va risolto.

Andrea D’Aurelio

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