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SULMONA – Picchia la vittima a colpi di bottigliate per poi aggredirla con calci e pugni. Per le lesioni gravissime che fanno riferimento alla brutale aggressione in centro storico del 4 febbraio 2017,  P.P. sulmonese di 28 anni, è stato condannato dal Tribunale di Sulmona a un anno e tre mesi di reclusione ( pena sospesa per cinque anni). L’uomo, che era finito ai domiciliari a marzo 2017 a seguito di un’operazione anti movida condotta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato Ps di Sulmona, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, aveva aggredito un giovane di Pratola in via Carrese a Sulmona, nello spazio che intercorre tra i due locali, scagliandoli una bottiglia piena di birra sullo zigomo sinistro per poi prenderlo a calci e pugni. Qualche giorno dopo la vittima denunciò tutto alla Polizia. Per il giovane pratolano si rese necessario l’immediato trasferimento al reparto maxillo-facciale dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove arrivò- come ha raccontato l’avvocato, Edoardo Colaiacovo,  “con un occhio fuori dall’orbita e con il cranio completamente fracassato”. Il giovane di Pratola Peligna, all’epoca 25 enne, ha rischiato di perdere la vista. In sede di discussione del processo la Procura ha chiesto un anno di reclusione, la parte civile la condanna e il risarcimento mentre il legale di P.P, Alessandro Scelli, aveva chiesto l’assoluzione per l’esercizio della legittima difesa, sostenendo che il suo assistito aveva reagito alle provocazioni della vittima. Il giudice monocratico, Francesca Pinacchio, ha condannato il 28 enne di Sulmona a un anno e tre mesi di reclusione ( pena sospesa) ma anche al risarcimento della persona offesa e al pagamento delle spese processuali per un importo complessivo di tremila euro.

Andrea D’Aurelio

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