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SULMONA – “Vogliamo mandare un messaggio non per ricordare eventi brutti, ma per ricordarla in modo positivo, in modo che anche le generazioni future possano prendere esempio da lei”. Lo ha detto ieri nel corso dell’incontro-dibattito di ieri al Teatro Caniglia Giovanna Frattaroli, Presidente del comitato Insieme per Fabrizia, mamma della giovane uccisa a Berlino esattamente un anno fa. La famiglia Di Lorenzo non ha partecipato né ieri all’incontro con la cancelliera Angela Merkel e né oggi alla commemorazione a Berlino. Una scelta diversa quella della famiglia di Fabrizia. Un ricordo per andare oltre alla tragedia. “In questo modo vorremmo sensibilizzare anche le istituzioni per questi eventi tragici, che accadono anche se di rado, ma sono molto dolorosi per cercare di riunire tutti gli Stati europei affinché li combattano con la cultura”- ha raccomandato la madre di Fabrizia sul palco del “Caniglia”. I Di Lorenzo, come i familiari delle altre 11 vittime di Anis Amri, il tunisino che travolse la folla nella Breitscheidplatz con un camion, hanno firmato una lettera aperta alla Merkel, criticando la gestione complessiva dell’accaduto e rimproverandole, fra l’altro, di non aver porto loro le condoglianze personalmente, in un anno. La settimana scorsa, il delegato per i familiari delle vittime Kurt Beck ha reso pubblico un rapporto in cui con le denunce dei parenti delle vittime sulle tante mancanze del sistema, si faceva autocritica. Una vicenda che non ha lasciato indifferente il Ministro alla difesa Roberta Pinotti. “Il governo italiano si è ispirato riguardo a quello che ritiene essere l’atteggiamento giusto, di massima vicinanza, di massima comprensione”- ha detto il Ministro- “verso chi si è trovato a vivere un dramma così grande di fronte a un nemico, che è un nemico del mondo, il terrorismo”.

Andrea D’Aurelio

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