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SULMONA – Resterà nella storia il “coraggio” del sulmonese Concezio Contucci che ieri è salito sulla statua del sommo poeta Ovidio per liberarla dal drappo rosso che era stato posizionato prima della cerimonia. Il suo gesto ha bruciato sei lunghissimi minuti di pathos e fibrillazione. E’ stato lui a togliere quel drappo e a far partire l’applauso della folla. “Devo dire la verità io solitamente soffro di vertigini ma quando sono salito non ho avvertito nulla. Volevo solo togliere quel drappo”- ha esordito Contucci che abbiamo intervistato nel day after. D’altronde in queste ore in piazza XX non si parla d’altro. Sangue freddo e nervi saldi per il sulmonese che è salito in cima alla statua, ovviamente scortato da alcune persone che erano con lui e l’hanno aiutato a salire e dalle forze dell’ordine che erano poco distanti e presenti nel corso della cerimonia solenne. Ma alla fine in cima alla statua è andato Contucci. “Avevo chiesto di far portare una scala e poi sono solito ma anche altri mi hanno aiutato. Il legame con il poeta è troppo forte. Per anni sono stato collaboratore scolastico del Liceo Classico, collocato alle spalle della statua”- conclude Contucci che è diventato “eroe” per una sera.

Andrea D’Aurelio

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