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SULMONA – “Questa è una giornata di festa”. Con queste parole il Manager della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Rinaldo Tordera, ha aperto la cerimonia della presa in consegna del nuovo ospedale di Sulmona. Prima i cori dei manifestanti con i comitati schierati in prima linea e con tanto di striscioni di protesta e poi il convegno per illustrare le caratteristiche del nuovo corpo ospedaliero. Ha fatto seguito il taglio della nastro alla presenza del sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, e dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. Mentre a benedire la nuova struttura ospedaliera ci ha pensato il vescovo di Sulmona-Valva, mons. Michele Fusco. Un edificio nuovo e completamente antisismico che prevede mense ospedaliere e depositi al primo piano; farmacia ospedaliera, pronto soccorso e radiologia al piano terra; cardiologia, ortopedia e Utic al primo piano; chirurgia generale, neurologia, otorino/oculistica e urologia al secondo piano; lungodegenza, medicina generale e reparto dei detenuti al terzo piano. Con l’attivazione della struttura il privato finanziatore ne diventa proprietario per un periodo di venti anni e l’Asl, pagando un canone annuo di locazione di circa un milione e 800mila euro, ne acquisisce la proprietà al versamento di tutte le rate, anche se il contratto prevede il riscatto anticipato dell’immobile a partire dal secondo anno. “Questo è un traguardo che ci spinge a guardare al futuro e dunque a scommettere sulla seconda fase del progetto, riqualificazione ala nuova e abbattimento ala vecchia – è intervenuta il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini – questo ospedale deve diventare punto di riferisco per tutta la sanità regionale e provinciale. Questa deve essere l’inaugurazione di una nuova era”. Tre milioni di euro sono stati spesi per l’acquisto di moderne attrezzature tra cui la Tac a 64 strati e la risonanza magnetica nucleare che, grazie all’impulso dell’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, sarà disponibile nel 2019. 10 milioni di euro sono stati stanziati per la riqualificazione dell’ala nuova, demolizione ala vecchia e la realizzazione dell’elisuperficie per gli elicotteri del 118. “Questi sono fondi che serviranno per le sfide che ci attendono nel prossimo futuro”- chiosa Tordera mentre l’assessore regionale Paolucci, contestato prima e dopo il taglio del nastro, non si è perso d’animo. “Sono il nipote di un deportato e credo che ogni forma di dibattito va politicamente perseguita. Non condivido la loro posizione, ma è giusto raccontare anche un’altra storia, quella di 5 anni complessi, di commissariamento, ma continuativi e senza arresti come in passato”- ha tenuto a precisare l’assessore. Il nuovo ospedale è un segno concreto. Ora bisogna riempirlo di contenuti e soprattutto di utenti. Sarà operativo se tutto va bene per la metà di febbraio ma oggi per comitati e cattolici non è stato solo un giorno di festa. La protesta messa in scena merita però un discorso a parte.

Andrea D’Aurelio

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