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SULMONA – La data ufficiosa da segnare sul calendario è quella del 23 novembre dal momento che sarebbe tutto pronto per l’inaugurazione del Cinema Pacifico di Sulmona all’indomani della 35 esima edizione del Sulmona International Film Festival che si è chiusa con il consueto successo, incassando l’entusiasmo dei più giovani ma anche l’apprezzamento da parte del pubblico che è tornano al Cinema nel corso dell’evento. Il Festival come consuetudine ha acceso i riflettori sui giovani registi italiani e internazionali capaci di visioni uniche e innovative. Sono stati ammessi alla selezione ufficiale i cortometraggi più rappresentativi del panorama cinematografico mondiale. 550 le opere iscritte al concorso da registi rappresentanti di oltre 60 Nazioni. 48 le opere selezionate per la fase finale del concorso: 24 cortometraggi internazionali, 12 cortometraggi nazionali , 8 videoclip e 4 documentari. I premiati della kermesse sulmonese sono per la Best International Short Film “Into the Blue” di Antoneta Alamat Kusijanović per la “capacità di creare un’atmosfera avvolgente, in grado di immergere lo spettatore in un racconto lieve eppure intenso”. “Abbiamo portato a casa anche questa cifra tonda. Sono 35 anni per il Festival e 25 per l’associazione Sulmona Cinema”- rileva con soddisfazione il Presidente Marco Maiorano assieme allo staff che ha curato nei dettagli l’organizzazione dell’applauditissima kermesse che va avanti nel tempo ma resta sempre giovane perché si apre a giovani a studenti. Ora resta da riaprire la storica sala cinematografica di via Roma. “Restano da definire solo alcune pratiche burocratiche legate al bar dopodiché siamo pronti”- annuncia il sindaco di Sulmona Annamaria Casini che nelle scorse settimane ha stipulato una convenzione per diciotto mesi con la società Viridiana Cinematografica srl.

Di seguito i premiati del Siff

Best International Short Film: Into the Blue di Antoneta Alamat Kusijanović.Per la capacità di creare un’atmosfera avvolgente, in grado di immergere lo spettatore in un racconto lieve eppure intenso.
Antoneta Alamat Kusijanović è una scrittrice e regista nata a Dubrovnik. Il suo corto “Into the Blue” ha vinto premi al 67° Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Al Résidence du Festival di Cinéfondation. Antoneta sta sviluppando il suo primo lungometraggio “MURINA”.
Best National Short Film: A casa mia di Mario Piredda
Per la maturità di uno sguardo che fonde registri ed immaginari diversi ed eterogenei, raccontando il territorio in maniera insolita e mai banale.
Mario Piredda nasce a Sassari nel 1980. Nel 2005 vince il concorso ‘AVISA Antropologia Visuale in Sardegna’ e gira in 35mm il suo primo cortometraggio, “Il Suono Della Miniera”. Il suo secondo lavoro“Io sono qui”, girato anch’esso in Sardegna, nomination al David di Donatello nel 2011, vince circa 70 premi. Nel 2011 gira a l’Havana “Los avionesque se caen”. Nel 2017, “A casa mia” vince il David di Donatello per il Miglior Cortometraggio Italiano.
Best Documentary: Cosa faccio nella vita? di Manuel De Pandis, Fabio Fusillo, Giovanni Sfarra
Per l’urgenza e la vitalità di questo ritratto giovanile spudorato e sfacciato, che coglie lo spirito del tempo aderendo con sincerità e ironia ai bisogni dei protagonisti.

Manuel De Pandis, Fabio Fusillo e Giovanni Sfarra, sono tre studenti della Scuola Nazionale di Cinema, Dipartimento Abruzzo. “Cosa faccio nella vita?” è il loro film di diploma.
Best Director: Raymund Ribay Gutierrez per Imago
“Per l’originalità con cui l’autore raccoglie l’eredità del maestro filippino Brillante Mendoza, affermandosi allo stesso tempo come una voce di grande personalità e coraggio, in grado di gestire un tema forte attraverso una messa in scena impeccabile, rigorosa e carica
di tensione.”
Raymund Ribay Gutierrez eÌ€ nato a Makati nelle Filippine nel 1992. Laureato all’Istituto di Tecnologia di Mapua, nel 2013 ha concluso una B.S. Multimedia Arts and Sciences specializzata in Graphic Designing. Il suo primo cortometraggio eÌ€ “Anggulo” (2014). Nel 2016 eÌ€ stato selezionato per Short Film Competition a Cannes per “Imago”, il suo primo film professionale.

Best Screenplay: Elad J Primo per Domesticated Wolf
“Per la precisione millimetrica con cui l’autore riesce a rappresentare il conflitto personale del protagonista e il rapporto padre figlia, sviluppato attraverso una scrittura minimale ma sofisticata, sempre funzionale all’approfondimento psicologico.”
Elad J Primo eÌ€ un regista e scrittore con base a Tel Aviv. Si eÌ€ diplomato in cinema presso la Scuola di Arti delle Midrasha – Beit Berl College, con il corto “Domesticated Wolf”. Durante i suoi studi, Elad ha diretto altri due cortometraggi: “Playground” (2012) e “Super Girls Last All Summer Long” (2013). Oggi Elad sta sviluppando lo script per il suo primo lungometraggio, mentre lavora anche ad un nuovo cortometraggio.
Best Cinematography: Constanze Schmitt per A Gentle Night
Per il magnetismo e la matericità delle immagini, che restituiscono il dramma della protagonista e la desolazione del contesto in cui si muove, esaltando la poesia e il simbolismo di ogni scelta cromatica.

Best Editing: Iulia Andriuta per The Idiot
Per l’abilità nel costruire il ritmo e la tensione in totale e perfetta sintonia con lo sviluppo della narrazione, aderendo al crescendo del racconto ed esaltando l’esemplarità di questa parabola sociale.

Best Actor: Chiz Schultz per Head Above Water
Per la verosimiglianza e l’intensità di una prova d’attore che restituisce l’asfissiante claustrofobia dell’invecchiare senza rinunciare a un ritratto umano misurato e toccante.
Best Actress: Jessica Barden per Sweet Maddie Stone
Per la grinta della giovane attrice, che regge sulle proprie spalle l’intero cortometraggio dando vita a un personaggio femminile memorabile, la cui durezza restituisce alla perfezione l’energia contraddittoria di un’età complessa.

Special Jury Prize: Calamity di Maxime Feyers e Séverine De Streyker
Un film che attraverso la cura formale di ogni aspetto della sua realizzazione e un sapiente gioco di specchi offre una riflessione sulla forza eversiva dell’identità queer e sul suo impatto destabilizzante all’interno del nucleo familiare.

Best Animation: Robin Hays e Andy Poon per Post no bills
Per la capacità di fondere con maestria le tecniche di animazione 2d e 3d in una storia di profonda originalità e di grande impatto visivo.
Robin Hays è conosciuta per la sua capacità di dare vita ai suoi progetti con energia, umanità e sensibilità cinematografica. Ha lavorato con atleti professionisti, attori, bambini e persone di strada sia per progetti di fiction che per documentari. Post No Bills è il suo primo film di animazione.
Andy Poon è un ambito art director e concept designer che vive a Van- couver, BC. Lavora sia nel campo dell’animazione che in quello live ac- tion. Andy si è occupato di direzione artistica e sviluppo visuale in anima- zioni come Stornhawks e Hotwheels.
Best Soundtrack- Premio Gabrielle Lucantonio : Enrico Melozzi per Penalty
La colonna sonora accompagna il film attraverso sonorità strutturate ed intense. Alternando l’uso espressivo del silenzio l’autore mette in atto una ricerca coerente che si riduce ad un solo brano, ad un unico gesto sonoro che esprime il senso più profondo del film.

Il Premio Best Music Video a “Can you decide” di Lu Pulici.
La GIURIA MUSIC VIDEO, composta da Roberto Angelini, cantautore e chitarrista; Andrea del Castello, saggista e scrittore, collaboratore di riviste accademiche italiane e straniere e Michelle Leonard, cantante e cantautrice che vive a Berlino, ha assegnato il premio per la seguente motivazione:
“Per aver sapientemente coniugato passato e futuro nella rappresentazione di un mondo in cui la dimensione intimista si apre alla continua ricerca di comunicazione e per aver rappresentato efficacemente un caleidoscopio di emozioni sfruttando al meglio le possibilità tecniche e i linguaggi artistici in un’armonia di suoni, parole e immagini.”

Gli studenti degli Istituti d’Istruzione superiore della città di Sulmona, nell’inedita vesti di giurati, hanno attribuito il Premio SIFF Studenti 2017 a CANDIE BOY di Arianna Del Grosso.

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