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SULMONA – Al danno si aggiunge la beffa per gli agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Sulmona. “Non solo il loro stipendio è inferiore rispetto a quello delle altre forze di polizia come la Polizia di stato e i Carabinieri”- denuncia il Segretario territoriale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Mauro Nardella- ma la novità dell’ultimo minuto, che ha lasciato amareggiati tutti i 274 poliziotti penitenziari del carcere peligno, è il mancato rinnovo del contratto normativo grazie al quale gli agenti avrebbero potuto ottenere tutta una serie di diritti soggettivi dalla paternità alla maternità a seconda dei casi, passando per il costo dei buoni pasto della mensa che è rimasto come 26 anni fa. Incredibile ma vero. Protesta conto il trattamento differente il sindacalista Nardella. “C’è molta amarezza fra i poliziotti penitenziari perchè non si vedono riconosciuti dei diritti sacrosanti, perchè il costo dei buoni pasto mensa è quello del 1992, perchè dopo una serie di battaglie ci aspettavamo un risultato diverso”- tuona il Segretario Territoriale Uil che non è intenzionato a gettare la spugna. Certo è che nell’immaginario collettivo quando si parla di carcere si pensa più ai reclusi che agli agenti in servizio. Ma il problema comincia a destare preoccupazione dal momento che oltre alla pianta organica ridotta anche il rinnovo del contratto non soddisfa i poliziotti penitenziari. Il mancato rinnovo del contratto normativo è stata poi la ciliegina sulla torta.

Andrea D’Aurelio

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