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SULMONA – Ci vorrà ancora un mese per l’assegnazione di sei alloggi del contratto di quartiere della zona peep. Il sopralluogo e la scelta degli immobili risalgono allo scorso 24 giugno e la lunghissima trafila burocratica sembrava finita. Cinque giovani coppie e una coppia di anziani avevano scelto l’immobile con l’impegno della sottoscrizione del contratto a stretto giro. Ma è passato un altro mese ed è cosi che l’altro giorno un gruppo di famiglie si è presentato a Palazzo San Francesco per chiedere spiegazioni. Per entrare negli alloggi bisognerà attendere almeno il prossimo 6 settembre, periodo entro il quale la Giunta Comunale dovrebbe deliberare la revisione delle tariffe. Almeno si spera. Perché far aspettare ancora sarebbe davvero troppo. I lavori di costruzione del palazzo sono terminati dopo 15 anni. L’importo di 5 milioni, sui 9 totali per sistemare anche verde pubblico e aree urbane di viale delle Metamorfosi e viale Sallustio, è servito a costruire nell’area libera di viale delle Metamorfosi – da 3mila metri – che sbuca sulla statale (nei pressi della palazzina Ater), 64 alloggi di ultima generazione a canone concordato (cioè da un minimo di 220 euro al mese a un massimo di 340). Otto per anziani al piano terra (di cui 4 da 64 metri quadri e 4 da 43) con accessi per i diversamente abili; 16 per giovani coppie da 63 metri quadri; 16 per anziani (di cui 4 da 43 metri quadri e 12 da 31); 24 per studenti (che non hanno risposto). Nel progetto ci sono anche un poliambulatorio, una sala ritrovo per anziani e sale studio. Ma dei 64 alloggi solo 6 ne verranno assegnati subito. Per gli altri c’è bisogno di un nuovo bando. E al primo piano si trova anche la Guardia di Finanza che ha trovato ospitalità dopo i lavori che si rendono necessari in piazza Garibaldi. Quello del contratto di quartiere è un piccolo segnale che comincia a far muovere qualcosa sul fronte dell’emergenza abitativa anche se, come direbbero i nostri avi, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Nel senso che ora si passerà alla fase della sottoscrizione dei contratti, dopo il posizionamento degli ultimissimi arredi e la definizione delle tariffe per il canone concordato. Ma la pazienza ha un limite.

Andrea D’Aurelio

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