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SULMONA – Ancora una settimana e il De Nino-Morandi di Sulmona spegnerà la sua quarta candelina. E’ un compleanno amaro quello si appresta a celebrare l’istituto di via D’Andrea chiuso il 17 ottobre 2014 dopo i sigilli posti dalla Guardia di Finanza dell’Aquila sui presunti lavori sbagliati post sisma. Bisogna attendere la fine del mese per la consegna dello studio di progettazione, voluta dalla Provincia dell’Aquila che resta proprietaria dell’immobile nonostante la convenzione siglata con il Provveditorato alle Opere Pubbliche soggetto attuatore, ma gli amministratori continuano a lavorare a tamburo battente sull’iter procedurale che porterà al rientro dei ragionieri e geometri a Sulmona. Dopo la lettera del Polo “Fermi” recepita dalla Provincia si attende la ratifica del contratto che può avvenire solo dopo la variazione di bilancio che molto probabilmente ammonterà a circa 100 mila euro. La trattativa dovrà chiudersi a breve, forse già dalla prossima settimana, per dare il via a tutte le fasi che porteranno al trasloco della popolazione scolastica dall’Iti di Pratola all’ex convento di S. Antonio, struttura messa a disposizione dalla S. Antonio Srl che si è aggiudicata la manifestazione d’interesse. A mantenere alta l’attenzione è il comitato ma dall’altra parte si lavora costantemente. “Stiamo andando avanti senza interruzioni. La variazione di bilancio è un’operazione che faremo alla fine ma non richiede molto tempo”- spiega il consigliere Mauro Tirabassi. La somma dei 100 mila euro era stata già indicata dal Presidente della Provincia Angelo Caruso nel corso dell’assemblea con i genitori organizzata dal comitato coordinato dal professore Franco D’Amico. Ora si attendono gli ultimi passaggi per concretizzare il controesodo a Sulmona con la speranza che nulla si intoppi sull’altro fronte, quello dell’adeguamento della sede storica, che segna la storia e l’identità di una città e un territorio.

Andrea D’Aurelio

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