banner
banner

SULMONA – Costretto a vivere con soli 190 euro al mese dopo che l’Inps (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) ha applicato la detrazione di 100 euro dalla sua pensione di invalidità che è pari a 290 euro. E’ la drammatica storia di un sulmonese che ha bussato alla porta del Tribunale per i diritti del Malato per denunciare il caso. L’uomo ha un figlio e una moglie e carico e la somma di 190 euro costituisce l’unica fonte reddituale. In preda a gravi problemi di salute è impossibilitato, fra l’altro, a recarsi sul posto di lavoro. La vicenda che ha dell’incredibile non ha lasciato indifferente il responsabile dell’area legale del Tdm Catia Puglielli che si è subito attivata presso l’Inps, chiedendo di adeguarsi all’ultima sentenza della Corte di Cassazione. Si tratta di una pronuncia su un fenomeno molto frequente nel rapporto tra Inps e pensionati, quello dell’erogazione di somme di pensione maggiori di quelle spettanti. Spesso infatti, i pensionati si trovano con l’Istituto che chiede soldi indietro perché erogati in maniera maggiore rispetto a quelli che, sempre secondo l’Inps, spettavano al pensionato. “Chiediamo all’Inps di adeguarsi alla decisione della Cassazione che ha stabilito che se l’Istituto non è stato attento a monitorare le somme per un arco di tempo non può, in seguito, richiedere i soldi indietro agli utenti”- fa notare la Puglielli. La storia del sulmonese è solo uno dei casi finiti sul tavolo del Tdm che sollecita l’Inps a risolvere il problema.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento