banner
banner

INTRODACQUA – La linea telefonica non prende in paese, nemmeno per contattare i numeri di emergenza. E si sa che, in alcuni casi, la richiesta tempestiva dei soccorsi può salvare una vita. Per una donna di Introdacqua, colta da una crisi epilettica con un figlio di pochi mesi in casa, sono stati momenti di panico la scorsa settimana quando, alle quattro di notte, ha fatto svegliare il marito perchè necessitava di immediate cure mediche. In casa la coppia non  ha un telefono fisso ma solo un cellulare con gestore Kena Mobile, la compagnia telefonica affiliata alla Tim. L’assenza di copertura di rete non consente, almeno in alcune zone del paese e in alcuni casi, di contattare i numeri di emergenza. Ed è così che il marito, nel cuore della notte, è dovuto scendere in strada per raggiungere il marciapiede e cercare un punto dove la copertura di rete consentiva la telefonata. Alla fine, dopo più di un tentativo, è riuscito a mettersi in contatto con il centralino del 118 per allertare i soccorsi. Sul posto è arrivata l’ambulanza  che ha trasportato la donna al nosocomio di Sulmona prima del trasferimento ad Avezzano che si è reso necessario per ulteriori accertamenti. Un episodio simile si era verificato lo scorso aprile quando la donna era in stato di gravidanza. E mentre a Introdacqua si continua a parlare di 5G, torna al centro dell’attenzione l’isolamento e la mancanza di una copertura telefonica che, in casi di emergenza, può diventare un serio problema come nel caso della donna di Introdacqua. “Due mesi fa ho scritto a tutti i gestori telefonici per chiedere ripetitori. Se il problema dovesse persistere ci rivolgeremo alla Procura”- interviene il sindaco di Introdacqua, Cristian Colasante che si era già attivato a fine agosto dopo il problema che interessò parte delle utenze telefoniche del paese. Alla fine per la donna il fuori programma si è risolto nel migliore dei modi ma di episodi come questi, nel 2019, non se ne dovrebbe nemmeno parlare.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento