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INTRODACQUA – Deciderà il prossimo 13 novembre il Gup del Tribunale di Sulmona, Giorgio Di Benedetto, se firmare il decreto di rinvio a giudizio o pronunciare la sentenza di non luogo a procedere per gli otto imputati che ieri si sono presentati in Tribunale per l’udienza preliminare sul crollo del tetto del Palazzetto dello sport di Introdacqua. La Procura della Repubblica di Sulmona ha messo le prove in cassaforte a margine dell’incidente probatorio che è servito a cristallizzare le singole responsabilità. Il Pm aveva conferito l’incarico anche al perito del tribunale, l’ingegnere Savino L’Erario, per la nuova indagine ricognitiva e le verifiche tecnico-peritali volte ad accertare le responsabilità del crollo. L’esito delle verifiche e le risultanze dell’incidente probatorio sono ora al vaglio del Gup che ha fissato per il prossimo 13 novembre l’udienza preliminare decisiva, nel corso della quale, dovrà decidere se prosciogliere o mandare a processo gli imputati. L’inchiesta che fa riferimento al Palazzetto dello Sport conta complessivamente otto persone imputate di cui sette di loro, tecnici e responsabili della ditta esecutrice, per il crollo. La Procura aveva notificato inizialmente nove avvisi di garanzia, indagando per abuso d’ufficio anche l’ex sindaco, Terenzio Di Censo. E’ stato il Gip a stralciare la sua posizione e a disporre l’archiviazione. La stessa accusa viene contestata al suo predecessore. Il palazzetto realizzato negli anni Novanta costò quasi un milione di euro, stanziati dalla Regione. Per tanti anni restò inutilizzato, fino al 2008 quando fu inaugurato e le varie associazioni sportive e le scuole cittadine iniziarono finalmente ad utilizzarlo. Il crollo del tetto avvenne nella notte del 10 febbraio 2012 in seguito ad un’abbondante nevicata. La sera precedente una squadra di calcio locale si era allenata nel palazzetto, rischiando di finire sotto il tetto pericolante. Subito dopo il crollo la Procura aprì un’inchiesta sollecitata. Nell’aprile del 2016 s’interessò della vicenda anche una troupe di Striscia la notizia, sollecitata dagli allora consiglieri di minoranza. Da quel momento, anche grazie all’insediamento del procuratore Giuseppe Bellelli, l’inchiesta ha subito un ulteriore impulso.

Andrea D’Aurelio

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