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INTRODACQUA – Il Comune si costituisca parte civile nel processo sul crollo del tetto al Palasport. A chiederlo al sindaco, Cristian Colasante, è il consigliere di minoranza Livio Susi. Susi avverte che “rimane vigile l’azione di controllo sull’operato del governo comunale, per fare chiarezza su fatti di eccezionale gravità, come quella del crollo di una struttura pubblica di quelle dimensioni. Tuttavia, resta un importante nodo da sciogliere, riguardante l’urgente e tempestiva costituzione di parte civile nell’instaurato procedimento penale. Già i componenti della minoranza” della passata consiliatura- ricorda il consigliere- “avevano diffidato, con nota a agli atti dell’Ente, l’allora Sindaco alla costituzione ed, allo stato, non risulta ancora formalizzata. Ricordiamo, all’attuale Sindaco e componenti della maggioranza che, la doverosa azione va esercitata con determinati requisiti di forma, pena l’inammissibilità. Si tratta di un atto fondamentale perché permette al soggetto offeso di diventare parte attiva nel processo penale, ed ha effetto in ogni stato e grado di esso”. Per il crollo del tetto al Palasport due persone sono state rinviate a giudizio mentre per altri quattro tecnici è arrivata la sentenza di non luogo a procedere. Assolti l’ex sindaco Giuseppe Giammarco dal reato di abuso d’ufficio e l’ex consigliere comunale Pasqualino Susi, finito sotto inchiesta nella veste di tecnico, perché il fatto non costituisce reato. Per l’altro ex primo cittadino, Terenzio Di Censo, il giudice per le indagini preliminari aveva disposto l’archiviazione.

Andrea D’Aurelio

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