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SULMONA – Dai giardini delle scuole ai terreni agricoli, passando per il centro storico con i suoi siti monumentali. E’ tutto un degrado in città per via dell’inciviltà che avanza. Quella che torna in auge appena un minuto dopo le operazioni di pulizia vengono ultimate. Quella del “tanto ci pensa il Cogesa” come se il rispetto dell’ambiente e la cattiva eduzione non contano più. Le varie immagini postate sui social e segnalate a Onda Tg raccontano il declino culturale di una città che oltre a perdere abitanti, servizi, economia, perde anche i valori. Il primo luogo che rimbalza con una certa frequenza agli onori della cronaca sono i giardini di viale Togliatti, quelli collocati in prossimità degli edifici scolastici. La cartolina del degrado mette in primo piano lattine di birra rotte e cartacce varie. Viene spontaneo da chiedersi: che cosa si insegna alle nuove generazioni? L’educazione ambientale dov’è finita? Le scuole sono a due passi eppure gli incivili lì vanno a colpire. Mettiamoci pure che la manutenzione del verde pubblico lascia a desiderare in una città sepolta dalla vegetazione. Ed ecco il risultato. A creare scalpore sono stati invece quei due sacchi neri lasciati, come se nulla fosse, ai piedi della Chiesa di Santa Caterina, ricca di storia e fra i luoghi simbolo della città. Per il pino da abbattere a piazza Del Carmine arriva la catena umana ma per la sporcizia ai piedi della storia nessuno dice nulla, eccetto che il Cogesa che ha denunciato subito il gesto incivile. Ma sacchi neri abbandonati si trovano anche nella zona del depuratore in località Santa Rufina mentre nei terreni agricoli della periferia spuntano attrezzi sportivi abbandonati e rifiuti di ogni tipo. A completare la mappa del degrado ci pensano le deiezioni canine che trovano sempre più spazio in centro storico. Tempo fa venne lanciata una petizione ma, non passa qualche mese di tregua, che gli incivili tornano a colpire. Non gli animali s’intende ma chi continua a danneggiare l’ambiente in qualsiasi modo. Tanto alla fine la colpa è sempre degli altri. Del Comune o del Cogesa che pure devono svolgere le rispettive funzioni ma la maleducazione passa sempre in sordina.

Andrea D’Aurelio

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