SULMONA – Quaranta interventi nel giro di un mese, di cui molti anche in stato di emergenza, nonostante la carenza di organico che in estate non manca mai. Non si è fatto trovare impreparato il reparto di chirurgia dell’ospedale di Sulmona, coordinato in questo lasso di tempo da Mauro Favoriti coadiuvato da un’equipe di altri tre medici ( Valentina Abruzzese, Barbara Fascione e Margherita Garramone) che è riuscito a risolvere anche i casi più critici, richiamando utenti da fuori regione, nonostante la mancanza di almeno tre unità mediche nella pianta organica. E’ l’altra faccia della stessa medaglia che poco rimbalza agli onori della cronaca. E invece questa volta la buona sanità , quella pronta a intervenire in qualsiasi condizione senza far venire meno la qualità di tutti gli interventi, si è fatta vedere e sentire. Ne è prova l’intervento riuscito al bambino di otto anni di Castel Di Ieri che, dopo essere caduto dalla bici, è entrato in ospedale con gravi lesioni addominali e emorragia. Il pronto intervento del reparto di chirurgia, nonostante l’ospedale di base non consenta di operare bambini al di sotto dei dieci anni salvo in caso di emergenza come quello di specie, ha permesso al piccolo di otto anni di tornare a sorridere. Dall’ospedale Gemelli di Roma, specializzato in terapia intensiva pediatrica, si sono complimentati con i sanitari del reparto per la qualità dell’intervento eseguito non senza evidentemente l’aiuto e l’indispensabile collaborazione degli anestesisti coordinati dal primario del reparto di anestesia e rianimazione Vincenzo Pace. Ma non meno importante è stato l’intervento, anch’esso riuscito, che ha visto protagonista un romano di 60 anni che è entrato nel nosocomio con un’ernia iatale con scivolamento dell’addome che ha reso necessaria l’immediata presa in carico oltre alla laparoscopia all’addome al torace, anche quella avanzata che rende il reparto, sempre grazie a Favoriti che ottenne l’incarico dall’ex primario Tempesti, un degno centro di riferimento per la zona. Ma nel novero delle operazioni, oltre al caso del paziente di 260 kg già finito alla ribalta della cronaca, rientrano anche gli interventi che fanno riferimento alle patologie oncologiche del colon e del retto. Si è lavorato quindi a pieno regime, senza piangersi addosso per le carenze di personale che colpiscono sempre l’ospedale durante la stagione estiva, in attesa che si proceda alla nomina del primario che manca dal 28 febbraio scorso. La speranza è che chi di dovere tenga conto delle potenzialità e del numero degli interventi eseguiti con successo dalle singole unità .
Andrea D’Aurelio