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SULMONA – “Scuole e ricostruzione post sisma sono le cartine di tornasole della distanza che separa la narrazione fantastica fatta dall’amministrazione e la dura realtà che i cittadini vivono sulla propria pelle”. E’ il duro affondo che i consiglieri comunali Fabio Pingue e Maurizio Balassone lanciano all’amministrazione comunale. Dalla vicenda sui generis del De Nino-Morandi al rallentamento sul post sisma, i due consiglieri d’opposizione tornano all’attacco, sostenendo pure che la scelta di attingere a personale esterno per la nomina del Dirigente all’Urbanistica è stata sbagliata. “E’ stata imbarazzante e controproducente la gestione della questione relativa alla Capograssi e all’Istituto De Nino Morandi, con cui il Comune, intervenendo a gamba tesa su un’operazione che la Provincia sembrava aver ormai risolto ha, di fatto, pregiudicato la possibilità di avere in attivo entrambe le scuole della città, in tempi utili per la riapertura. Un sogno sfumato ad un passo dal suo realizzarsi, che vedremo nei prossimi giorni con la risoluzione votata in Provincia come Caruso e la Casini troveranno una soluzione”- intervengono i due consiglieri per poi toccare il tasto dolente della ricostruzione. “Con altrettanto sconforto si devono leggere i dati relativi, in particolare, all’erogazione dei contributi. Basta un semplice confronto numerico per evidenziare come sotto l’assessorato di Angelone, in dieci mesi (dal primo marzo 2018 al 31 gennaio 2019) siano stati erogati 4 milioni di euro, mentre nei sei mesi successivi (dal primo febbraio 2019 ad oggi) siano stati erogati solamente cinquecentomila euro”. E poi la questione del Dirigente urbanistica che getta benzina sul fuoco. “Per via della scelta, evidentemente sbagliata, di attingere a personale esterno che tarda ad arrivare, da gennaio il Comune è sguarnito del dirigente all’Urbanistica. Assenza pesante, che, in aggiunta all’imminente pensionamento dell’ingegner D’Eramo, determinerà sostanzialmente il completo stallo del settore dei lavori pubblici e dell’edilizia in città”- aggiungono Pingue e Balassone per poi concludere: “senza infingimenti, questo è il quadro attuale ed è inevitabile osservare che questa esperienza di governo sta producendo danni nefasti per questo territorio e che le conseguenze graveranno sulla comunità per anni. Non ne scriviamo per essere facili Cassandre, ma perché all’interno di questa esperienza consiliare è necessario distinguere chi è evidentemente incapace (o disinteressato) ad un’azione di governo improntata al bene comune, a cui sopperisce in maniera eccelsa con vuoti slogan e muscoli di esercizio violento del potere”- concludono Pingue e Balassone.

Andrea D’Aurelio

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