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SULMONA – Oggi tutto lo conoscono come l’edicolante del ponte Capograssi, che rallegra le giornate dei suoi clienti. Ma un tempo era una promessa del calcio regionale tanto da essere ingaggiato nel Castel Di Sangro di Gabriele Gravina, sulmonese di adozione, che da ieri è ufficialmente a capo del calcio italiano. Se sulmonesi e peligni sono rallegrati e soddisfatti per l’elezione di Gravina con tanto di plebiscito a Presidente della Figc, Renato Veneziale, ex calciatore, lo è ancora di più. A Onda Tg racconta quei tempi gloriosi del calcio abruzzese, dal 1984 al 1996, quando il Castel Di Sangro balzò alla cronaca per aver conquistato cinque promozioni nell’arco di un decennio e arrivando a disputare la serie B, realizzando così un vero e proprio “miracolo” sportivo. “Io giocavo in serie D all’Aquila e il Castel Di Sagro quell’anno era in promozione”- racconta Veneziale- “mi chiamò Gravina e fu lui personalmente a venirmi a prendere. All’inizio non volevo andare ma poi mi convinse e non mi trovo affatto pentito”. L’edicolante ed ex calciatore, protagonista dell’inizio di quell’indimenticabile “miracolo” ha contattato ieri il neo Presidente Figc. “Ho augurato a lui di risollevare il calcio italiano e di puntare anche sul calcio femminile perché è una persona intelligente, scaltra, capace e lungimirante. E lui ha apprezzato”- conclude Veneziale. In città in queste ore non si parla d’altro e anche i più restii al calcio non nascondono la soddisfazione.

Andrea D’Aurelio

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