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SULMONA – “Fornire aggiornate notizie sulla generale situazione dell’istituto d’istruzione superiore, anche alla luce della richiesta di incontro formulata dal comitato”. Poche parole ma efficaci quelle che arrivano dal Capo Gabinetto del Prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, che ha chiamato a rapporto Provincia, Comune, Dirigenza Scolastica e tutte le parti coinvolte sul mancato rientro a Sulmona del De Nino-Morandi, l’istituto tecnico trasferito a Pratola Peligna nell’ottobre 2014, in seguito all’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica dell’Aquila sui lavori post sisma. La Prefettura quindi ha chiesto spiegazioni sullo stato dell’arte, innanzitutto alla Provincia che è l’ente proprietario dell’immobile e poi, nella stessa missiva, ha interpellato anche Comune, Dirigenza scolastica e Direzione regionale Usr. Il comitato De Nino-Morandi, per il tramite del portavoce Franco D’Amico, aveva fatto notare al Prefetto che “il perdurare di questa situazione ha fatto si che gli immobili Itg e Itc ( sede storica,ndr), si venissero a depauperare sensibilmente, a cagione dello stato ormai diuturno di abbandono, con conseguente intuibile ulteriore danno e sperpero di denaro pubblico”. E ancora D’Amico rimarcava il fatto che “non è dato comprendersi il motivo per il quale non è stato possibile sottoscrivere il contratto con la ditta che ha messo a disposizione una nuova sede alternativa che avrebbe risolto gran parte degli evidenziati problemi. Eppure la stessa dirigenza scolastica in un comunicato ufficiale aveva annunciato la necessità di addivenire al trasloco per il mese di settembre 2019”. Da qui la missiva partita dalla Prefettura che mira a far luce sul caso per individuare probabilmente una via d’uscita ma anche per rimettere insieme i pezzi di una vicenda che necessita di chiarezza e spartizioni di responsabilità. Per il De Nino-Morandi era stato individuato l’immobile dell’ex convento di S. Antonio come sede alternativa, poi passato nelle mani del Comune che ha aperto una negoziazione con la ditta per la sede alternativa delle Capograssi. Un immobile conteso dalle due scuole e una situazione che sicuramente si poteva evitare. Chi deve entrare non tocca a noi dirlo. Ammesso che almeno una delle istituzioni scolastiche in corsa riesca nell’impresa.

Andrea D’Aurelio

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