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SULMONA – Lunedì prossimo 20 gennaio firmerà il contratto con il Demanio e, stando alle rassicurazioni, lo stesso giorno il nuovo Rup dovrebbe ricevere l’incarico per portare avanti il lavoro intrapreso nell’ottica della continuità. Ma la notizia dell’addio dell’ingegnere Federico Isola dal Provveditorato delle Opere Pubbliche, soggetto attuatore per i lavori sulla sede storica del De Nino-Morandi, non ha fatto tirare molti respiri di sollievo. Secondo gli addetti ai lavori e stando alle rassicurazioni della Provincia il passaggio di consegne, meramente formale, non comporterà ulteriori ritardi sulla gara d’appalto da bandire che, ad onor del vero, doveva essere pronta per la fine dell’anno 2019. Per le modifiche da apportare al progetto definitivo-esecutivo è stato necessario allungare i tempi e se è vero come è vero che il cambio del Rup è solo una normale procedura burocratica, vien da sé pensare che un leggero e fisiologico ritardo è dietro l’angolo. Provincia e Provveditorato sono ottimisti ma da quel 17 ottobre 2014, il giorno del sequestro di una parte della storica scuola, sono passati più di cinque anni senza nemmeno bandire la gara o aprire il cantiere. Sembrava fatta a dicembre dello scorso anno quando era stato individuato l’ex convento di S. Antonio come nuova sede provvisoria. Ma la scorsa estate c’è stata l’assegnazione alla scuola media Capograssi. La Provincia ha quindi accelerato per l’adeguamento della sede storica, annunciando la gara entro la fine dell’anno 2019, ma i tempi si sono allungati ancora. I lavori avranno una durata di 24 mesi e ne consegue che la consegna della scuola è da aggiornare per l’inizio del 2022. Date che si rincorrono e slittano in continuazione. Nel frattempo si sta ragionando su come anticipare i tempi per il rientro a Sulmona. Il consigliere provinciale, Andrea Ramunno, aveva prospettato (solo come ipotesi) di utilizzare il plesso di via Dalmazia per ospitare, assieme agli alunni delle Capograssi, anche gli aspiranti ragionieri e geometri. Ma è solo un’idea che va confrontata e analizzata. Per le prossime settimane, sulla scorta di quanto è avvenuta per la palestra del Classico, è molto probabile che le istituzioni saranno di nuovo riunite in un summit per sbrogliare una matassa non facile. Ed è così che la sede dei ragionieri e geometri resta in lista d’attesa. Almeno per il momento. L’auspicio è che, quando si riuscirà a far partire i lavori e a rientrare a Sulmona, sussistano ancora i corsi di studio.

Andrea D’Aurelio

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