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SULMONA – “Il Comune è entrato a gamba tesa mentre noi siamo parte lesa”. Le dichiarazioni al vetriolo sono del consigliere provinciale Mauro Tirabassi anche se la sorpresa è arrivata nel finale dal portavoce del comitato De Nino-Morandi, Franco D’Amico, che ha annunciato la telefonata della Prefettura dell’Aquila dopo il poker di esposti che lo stesso comitato ha presentato a Prefetto, Procura, Corte dei Conti e Ministero. Qualcosa ricomincia a muoversi per gli istituti tecnici dei ragionieri e geometri, gli “osservati speciali” delle ultime ore, per i quali si teme la sopravvivenza come ha detto nel corso dell’assemblea di oggi pomeriggio al Centro Pastorale il prof. Peppe Guerra. “Non solo bisogna riportare la scuola a Sulmona ma l’Itcg deve continuare ad esistere. Forse molti di voi non sanno i sacrifici che in tempi non sospetti sono stati fatti per portare questa scuola a Sulmona. Per quei sacrifici ci vuole rispetto”- ha esordito Guerra interrompendo il clima da stadio in cui è incappata la politica in quella che doveva essere l’assemblea dei genitori, delle famiglie e degli studenti. A creare il clima e la coreografia sono stati proprio questi ultimi riesumando gli striscioni del 2014 quando gli allora aspiranti ragionieri e geometri scrivevano: “va bene Pratola ma solo temporaneamente”. E cinque anni alla fine sono passati. Nemmeno il tempo di fare il punto della situazione che si arriva al faccia a faccia politico. “Ho contestato l’opportunità politica perché noi facciamo politica”- ha esordito Tirabassi riferendosi alla trattativa tra Comune e S. Antonio Srl per la scuola Capograssi. L’immobile dell’ex convento era stato individuato dalla Provincia con regolare manifestazione d’interesse ma, dopo l’ultima richiesta d’integrazione per la destinazione d’uso scolastico, si è preso tempo. “Io ho contestato in questo incontro il comportamento del Comune e ho detto chiaramente che è stato un comportamento a gamba tesa perché si è andato a inserire in una situazione già in corso”- aggiunge Tirabassi per poi aprire uno spiraglio e lanciare un appello al sindaco e al Presidente della Provincia, oggi assente per motivi istituzionali, perché “ci si sieda intorno a un tavolo al fine di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile”. “Noi non abbiamo la bacchetta magica e l’atteggiamento del Comune è stato lineare”- ribatte l’assessore comunale all’istruzione, Pierino Fasciani che si farà parte diligente con la Provincia. Ma nell’ex convento di S. Antonio andranno le Capograssi e una soluzione va trovata e pure in fretta perché per rientrare nella sede storica ci vorrà ancora qualche anno. A fine mese sarà presentato il progetto definitivo mentre la gara d’appalto sarà bandita entro dicembre 2019. I lavori potrebbero cominciare solo nella primavera del 2020. Chissà che a rimettere ordine non ci pensi la Prefettura che questa mattina si è messa in contatto con il prof. D’Amico. “Per il momento c’è stata solo un’interlocuzione telefonica ma già domattina potrebbero esserci novità. Aspettiamo questi risvolti prima di pianificare altre iniziative”- ha concluso D’Amico che si è presentato in assemblea con il suo compagno di banco arrivato dall’Aquila. Un legame nato dai tempi del diploma del De Nino-Morandi. Una piccola nota di colore che dimostra però come l’attaccamento a quello edificio resta ancora forte. Nonostante tutto.

Andrea D’Aurelio

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