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SULMONA – “La S. Antonio srl ha subito un anno di chiacchiere”. Ad uscire allo scoperto è Walter Tirimacco, amministratore della ditta che un anno fa aveva risposto al bando diramato dalla Provincia dell’Aquila, per mettere a disposizione una sede alternativa per i ragionieri e geometri. Sembrava fatta per Tirimacco che parlava con orgoglio di quello stabile che doveva servire per il tanto atteso rientro a casa dei ragionieri e geometri. Interviste, preparativi, viaggi all’Aquila e telefonate. Ma il tempo cominciava a stringere e la S. Antonio risponde anche all’avviso pubblico indetto dal Comune per la scuola Capograssi. Da quel momento la trattativa per il De Nino-Morandi è tutta in salita fino a quando sfuma definitivamente con l’aggiudicazione dell’appalto per le Capograssi e l’apertura della fase di negoziazione con il Comune. Nell’assemblea di ieri, convocata dal comitato De Nino-Morandi, il consigliere provinciale Mauro Tirabassi aveva ricordato che la mancata sottoscrizione del contratto è stata dovuta ad alcune integrazioni richieste dalla Dirigenza scolastica, in particolare sul fatto che lo stabile aveva una destinazione ad uffici e non ad uso scolastico. “Abbiamo chiesto alla società Sant’Antonio di adeguarsi alla destinazione d’uso richiesta. Ci hanno risposto dopo tre giorni dicendoci che doveva essere fatto il contratto con la destinazione ad uffici altrimenti ci citavano per danni”- aveva esordito Tirabassi. E il consigliere ha accusato anche il Comune di essere entrato a gamba tesa nella trattativa e di opportunità politica. “Appare evidente che Tirabassi è male informato sulla complessiva vicenda, non avendo mai partecipato alle riunioni tecniche esperite presso la Provincia, ad ogni buon conto potrà esplicare il proprio convincimento nelle sedi competenti dove potrà prendere atto della documentazione prodotta dalla S. Antonio alla Provincia nel pieno rispetto dell’avviso pubblico”- ribatte Tirimacco che aggiunge: “quanto all’asserita mancanza della destinazione d’uso, appare evidente che Tirabassi non ha le competenze per esprimere deduzioni in merito. La S. Antonio ha subito un anno di chiacchiere. Che trovassero il responsabile”. Inizia quindi la spartizione delle responsabilità. Anche se in questa fase poco serve a capire chi è “colpevole”, seppur un nome e cognome da più parti è stato fornito. E’ necessario individuare nell’immediato una via d’uscita.

Andrea D’Aurelio

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