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SULMONA – La relazione degli uffici che hanno aperto le buste nei giorni scorsi è stata depositata questa mattina e, come vuole la procedura, a breve inizieranno le operazioni di controllo dei requisiti previsti dalla manifestazione d’interesse. Ma il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, riguardo la sede alternativa per il De Nino-Morandi di Sulmona, sembra piuttosto fiducioso. Per la prossima settimana è stato fissato un summit con l’impresa proponente, quella degli imprenditori Salvatore e Di Meo, che aprirà le porte anche a un sopralluogo nell’ex convento di Sant’ Antonio dove potrebbero essere trasferiti gli aspiranti ragionieri e geometri che dal 29 ottobre 2014 si trovano nell’Iti di Pratola Peligna. “Abbiamo centrato questo grande obiettivo. La prossima settimana incontreremo il proponente e poi si parte per definire il trasloco”- ha detto a Onda Tg il Presidente Caruso che già nel corso dell’assemblea convocata dal comitato De Nino-Morandi, capitanato dal professore Franco D’Amico, aveva lasciato intendere che almeno un’offerta per la sede alternativa a Sulmona sarebbe arrivata. E così è stato. A rispondere al bando è stata solo un’impresa che ha proposto l’edificio di viale Mazzini, che ospita al piano superiore il Centro di Salute Mentale, e prevede un accesso diverso per gli studente, il rispetto dei criteri per la vulnerabilità sismica e tutte le altre condizioni previste nel bando anche se sono in corso le verifiche per le quali si attende di conoscere l’esito ufficiale. Ma stando alle dichiarazioni di Caruso non ci sarebbero molti dubbi sul fatto che l’Itgc potrebbe traslocare e tornare a Sulmona per il prossimo anno scolastico, ormai alle porte, in attesa dei lavori sulla sede storica che dovrebbero partire nell’autunno del 2019 e concludersi nell’autunno del 2021, ma tutto dipenderà dal rispetto dei tempi per la pubblicazione della gara e l’aggiudicazione. Nei prossimi giorni intanto potrebbero esserci delle novità più consistenti sulla sede alternativa con famiglie e studenti che vogliono sapere di più mentre il comitato De Nino-Morandi scalda i motori per proseguire la sua attività che prevede, oltre a lavorare in sinergia con le istituzioni per la sede alternativa anche il controllo e la vigilanza sui lavori della sede di via D’Andrea. Dopo quattro anni il De Nino-Morandi si prepara al rientro a casa, salvo sorprese dell’ultimo minuto. Tempi decisamente lunghi ma, come si dice in gergo, meglio tardi che mai.

Andrea D’Aurelio

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