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SULMONA – L’accusa è di lesioni pluriaggravate per aver massacrato di botte un deejay del posto, alla fine della festa, che si tenne in una villa della Valle Peligna di proprietà di uno dei due imputati.  Davanti al giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, sono comparsi ieri mattina i due rom che erano stati arrestati dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona nel giugno del 2017. Nel corso del processo è stata già sentita la vittima, un giovane di Sulmona, che ha confermato l’accusa  e l’ispettore della Squadra Anticrimine, Roberto Pizzoferrato, che ha ricostruito l’attività investigativa coordinata dal suo collega, l’ispettore superiore Daniele L’Erario. Nella prossima udienza, che sarà celebrata il 17 marzo, saranno sentiti quattro dei sei testimoni della difesa che tenterà di smontare il quadro accusatorio. Il caso tenne banco due anni fa, dopo essere balzato alle cronache, e ieri è stato  di nuovo affrontato nell’aula del piano terra del Palazzo di Giustizia. In particolare, la notte del 24 Aprile 2017 presso la villa di uno degli imputati (M.D.R. e L.D.R.), la vittima avrebbe subito una brutale e ingiustificata aggressione causata dal venir meno di un accordo relativo ad una prestazione lavorativa come Deejay offerta dal giovane sulmonese. Il malcapitato, non appena giunto presso l’abitazione di uno dei due rom, a seguito del pestaggio, è stato accompagnato dai familiari presso il locale pronto soccorso dove i sanitari gli hanno diagnosticato importanti lesioni. Il giovane ha rimediato 40 giorni di prognosi dopodiché si è reso necessario il trasporto presso il reparto maxillo facciale dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Il deejay ha perso un dente e questo, stando a una recente sentenza della Corte di Cassazione, potrebbe configurare un’invalidità permanente. Il personale della Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona,  ha raccolto elementi di colpevolezza nei confronti degli imputati anche mediante la captazione di un video postato su facebook da parte di uno dei due che ritraeva la serata danzante e le persone coinvolte nella vicenda. Le accuse devono ora essere riscontrate nel corso del procedimento penale che vede imputati i due rom.

Andrea D’Aurelio

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