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SULMONA – L’inciviltà trova casa nello chalet dell’Eremo di Celestino V. L’ennesima scena di degrado è stata immortalata e postata sui social. Bottiglie di vetro, bicchieri, carte e chi più ne ha e più ne metta. Uno spettacolo indegno per un’area che non può permettersi di cadere nel degrado senza fine perché strettamente connessa con l’Eremo di S. Onofrio e l’Abbazia Celestiniana. Si può ridurre uno spazio del genere, senza dubbio strategico, a una pattumiera? “Stiamo approntando la delibera per il cambio di destinazione d’uso visto che grava il problema dell’uso civico”- interviene la consigliera comunale Roberta Salvati- spiegando che nelle more delle procedure in corso, che dovranno essere completate dalla Regione, “esiste una clausola per affidare il bene nelle more del procedimento”. Si lavora quindi anche in questa direzione per riaprire lo Chalet, tenendo conto del lavoro svolto dall’associazione Celestiniana, da troppo tempo in attesa. “Sono convinta che quell’area assieme all’Abbazia davvero possa essere sfruttata come una meta del turismo religioso e va valorizzata in tal senso. Per questo ritengo che chi continua a sporcare è come se lo facesse a casa sua”- conclude la consigliera rilanciando l’appello al buon senso che spesso cade nell’oblio. Nello chalet sarà potenziato anche il sistema di videosorveglianza grazie ai fondi allocati nel bilancio di previsione 2018, chiesti e ottenuti proprio dalla Salvati. L’amministrazione guidata dal sindaco Peppino Ranalli aveva già deciso di affidare l’area all’associazione Celestiniana. In quell’occasione, in evidente ritardo, i dirigenti comunali si accorsero e dovettero prendere atto che quell’area non poteva essere gestita perché su di essa insistono usi civici. A scoprire tutto fu l’opposizione consiliare con l’ex consigliere Luigi La Civita. La diatriba si risolse infatti con una pronuncia del Dipartimento dello sviluppo economico e delle politiche agricole della Regione. Anche sindaco e maggioranza, a quel punto, con disappunto verso i burocrati comunali, furono costretti a congelare la delibera di affidamento della gestione dell’area. Ora ci si riprova e si va avanti con la predisposizione della delibera. Ma il tempo continua a passare.

Andrea D’Aurelio

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