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SULMONA – Una seduta costruttiva dove si è discusso, finalmente, sui temi della città. Dai miasmi della discarica di Noce Mattei alla vertenza dei mini dirigenti. Ma il colpo di coda è a cura del consigliere Bruno Di Masci, che oggi ha assunto la funzione istituzionale di Presidente facente funzione del Consiglio Comunale, vista l’assenza di Katia Di Marzio. Dopo aver trattato tutti i punti all’ordine del giorno, compreso le domande di attualità in coda, il Vice Presidente dell’assise civica ha preso la parola, per aprire ufficialmente la crisi a Palazzo di città. “Non possiamo far finta che ieri non è successo niente perché è successo tutto”- tuona Di Masci dallo scranno più alto del Consiglio, con tanto di imbarazzo per non perdere la statura professionale. “Voglio ricordare che noi abbiamo parlato sempre di giunta tecnica a termine e io ero il capo dell’opposizione e la mia presenza è un’anomalia che ha le sue ragioni che ho spiegato più volte”- ricorda Di Masci che ha chiesto una verifica di maggioranza a stretto giro, prima di Natale, per decidere il da farsi. “Un dibattito e una riflessione di questo tipo dobbiamo farla perché ognuno si deve assumere le sue responsabilità”- ha concluso. Un fuori programma che di fatto apre la crisi e rimette tutto in discussione. L’ex sindaco inizia a prendere le distanze e lascia trapelare che quel contratto a termine che lo ha portato a entrare in maggioranza per un nuovo patto civico è scaduto. Dal canto suo il sindaco, Annamaria Casini, non resta a guardare. “Ieri abbiamo rischiato di non approvare atti importanti per la città, oggi fortunatamente ha prevalso il senso di responsabilità, ma è opportunissima una verifica di maggioranza”- interviene la Casini che su un punto è rigorosa: “se la maggioranza non intende più sostenere questo progetto, deve porre fine a questa esperienza amministrativa”. Come a dire che le eventuali terze dimissioni difficilmente arriveranno. Le minoranze, il plurale è d’obbligo dopo la presa di posizione della consigliera Bianchi che ha parlato di “strumentalizzazione delle istituzioni” e citando il vangelo ha esortato i suoi colleghi a guardare la trave anziché la pagliuzza, hanno apprezzato il gesto di Di Masci di affrontare in aula la situazione politico-amministrativa. Le prossime ore saranno quindi decisive per delineare il quadro. Ieri, in un summit serale, è stata fissata la data del 20 dicembre per mandare a casa la Casini, così da aprire le porte all’ennesimo commissariamento. Ma in politica parlano gli atti e il sindaco non sembra intenzionata a gettare la spugna. Le strade che si aprono sono essenzialmente tre: le dimissioni contestuali di nove consiglieri che al momento non ci sono, una mozione di sfiducia in aula dove basta alzare la mano o un nuovo cambio di assetto. Pur di contrastare la coalizione gerosolimiana, l’unico che potrebbe rientrare in maggioranza è il consigliere Fabio Pingue con il suo gruppo ma al momento è solo “fanta politica” come direbbe qualcuno. Si entra nel clima natalizio e chissà Sulmona cosa si ritroverà sotto l’albero.

Andrea D’Aurelio

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