banner
banner

SULMONA – Ha aspettato dieci anni per ottenere una casa popolare e qualche settimana dopo la firma del contratto è morto per un brutto male. L’incredibile vicenda è capitata a Ernesto Cristallini, 74 enne di Sulmona, che è deceduto nei giorni scorsi senza poter entrare in quell’appartamento che cercava da troppo tempo. La burocrazia a volte, per non dire quasi sempre, è troppo lunga e farraginosa. E nel caso di Ernesto ci si è messo anche il destino crudele a dare il colpo di grazia. L’uomo viveva con i genitori fino a quando si stava organizzando per lasciare la sua abitazione e si è messo in fila per ottenere una casa popolare. I tempi si allungano e passano anni. Nelle scorse settimane, grazie al Sub Commissario Ater Aldo Milan, si è riusciti a sottoscrivere il contratto per la presa in custodia dell’immobile. Sono quindi scattate le verifiche dell’agibilità e della manutenzione prima della presa di possesso dell’alloggio. Ma a quella fase finale e decisiva Ernesto non ci è mai arrivato. Per un terribile scherzo del destino. Senza dubbio. Ma dall’altra parte c’è una burocrazia troppo lunga che non riesce ad assecondare le esigenze degli utenti. Nelle prossime settimane intanto saranno assegnate altre tre case popolari Ater non appena saranno effettuati i controlli di rito. L’emergenza abitativa è un fenomeno ancora troppo attuale in città e la macchina burocratica di certo non aiuta a risolvere le singole problematiche.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento