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SULMONA – 3.32 del 6 aprile 2009. La terra trema anche a Sulmona. L’ex sindaco Fabio Federico si sveglia nel cuore della notte. Attende la conclusione di quella lunga scossa e poi prova a mettersi in contatto con Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Ma la linea telefonica è isolata. Allora prende l’auto e si mette in strada. “Che cosa sarà successo in città?”- si domandò. Il primo pensiero andò subito ai degenti dell’ospedale di Sulmona. Poi la primissima ricognizione nei quartieri della città e nella Basilica Cattedrale di San Panfilo che era stata inaugurata e restituita al culto appena due giorni prima. “Ci siamo fatti il segno della croce perché tutto sommato non c’erano stati grossi guai per Sulmona salvo piccoli crolli di cornicioni, tra cui quello della Chiesa di Santa Caterina e altre piccole cose”- racconta l’ex primo cittadino che questa sera sarà ospite della rubrica del mercoledì, Un Occhio per Tutti. Con Fabio Federico torniamo indietro di dieci anni a quella maledetta notte che segnò il destino degli aquilani ma anche di quei sulmonesi che dovettero abbandonare le loro abitazioni come sfollati e ancora oggi lottano, dopo dieci anni, per rientrare a casa. Per Sulmona la paura del terremoto inizia una settimana prima di quel 6 aprile quando Giampaolo Giuliani annunciò una scossa nel capoluogo peligno. “Io ero a Roma e immediatamente presi la macchina per tornare a Sulmona ma durante il tragitto cercai di reperire notizie”- ricorda Federico per passare poi alla delusione e alla rabbia del mancato inserimento di Sulmona fra i comuni del cratere, alla predisposizione della macchina di Protezione Civile e all’edilizia scolastica il cui emblema della ricostruzione lenta si configura sulla facciata del Liceo Classico. L’ex sindaco racconterà quindi il “suo” terremoto questa sera alle 21.30 su onda tv.

Andrea D’Aurelio

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