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SULMONA – Si è dimesso il Vice Presidente del Consiglio Comunale, Fabio Ranalli. La lettera di dimissioni è stata protocollata a sorpresa questa mattina in Municipio e la decisione ha lasciato un pó tutti a bocca aperta. Le dimissioni di Ranalli potrebbero fare da apripista all’ennesima crisi in Comune. Ma andiamo con ordine.  Il Consiglio Comunale, alla prima seduta utile, dovrà procedere all’elezione del Vice Presidente ma anche alla surroga del primo dei non eletti che è Simone Tirimacco, il figlio dell’assessore Mauro. Un caso sui generis che non configura però alcuna incompatibilità. Il Testo Unico per gli enti locali parla chiaro. Esiste un’incompatibilità fra marito e moglie per quanto concerne la carica di consigliere comunale. La norma quindi non esclude che padre e figlio possano ritrovarsi ad amministrare uno stesso ente. Nel caso di specie poi è necessario ricordare che mentre l’assessore è una nomina di fiducia da parte del sindaco, il consigliere comunale è eletto dal corpo elettorale. Si tratta quindi di due livelli istituzionali diversi. Ma il vero dato che emerge dal colpo di scena, anticipato da Onda Tg con tanto di diretta live sul posto, non è giuridico ma politico. Le dimissioni di Ranalli potrebbero indurre comunque a uno dei due Tirimacco di rinunciare all’incarico e magari aprire le porte all’ennesimo rimpasto di Giunta. E chissà che un posto nell’esecutivo potrebbe guadagnarlo lo stesso Fabio Ranalli. Un’ipotesi  che sarebbe stata stroncata sul nascere perchè il  rimpasto sarebbe si stato deciso a tavolino ma solo per il cambio delle deleghe e non degli assessori. Qualora Simone Tirimacco rinunciasse a entrare in Consiglio, al suo posto farebbe l’esordio politico Claudia Fauci. La decadenza da consigliere provinciale, a poche settimane dalle elezioni, non provocherà probabilmente la surroga fatta eccezione se il Consiglio si riunirà per l’ultima volta e in quel caso entrerebbe il Segretario Provinciale Pd e Commissario del circolo dem Sulmona, Francesco Piacente. Il clima insomma torna teso a Palazzo Città e  non garantisce una stabilità amministrativa. L’esperienza di questa mattina insegna che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

 

Andrea D’Aurelio

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