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SULMONA – Non c’è nessun collegamento fra la morte del generale Guido Conti e la tragedia di Rigopiano. Lo hanno fatto sapere i famigliari dopo lo stralcio della lettera che l’ex forestale avrebbe lasciato alla sorella Silvia, alla moglie e alle due figlie, lettere poste sotto sequestro che non sono ancora arrivate in mano ai destinatari. A svelarne un passaggio del contenuto è stata l’agenzia Adnkrons dove Conti parlerebbe del centro benessere di Rigopiano, dove non ci sono state vittime, e della domanda che di tanto in tanto riaffiorava nella sua mente: “potevo dare di più?”. Ma tra la vicenda di Farindola e la tragica fine dell’ex forestale non ci sarebbe alcun collegamento. Stamane intanto è stata allestita la camera ardente nel pianterreno del Palazzo di Giustizia. Un via vai di gente. In tanti, istituzioni comprese, stanno rendendo omaggio al generale. Fra gli altri sono passati amministratori cittadini con il Presidente del Consiglio Comunale Katia Di Marzio e l’assessore Stefano Mariani, il Procuratore Capo della Repubblica Giuseppe Bellelli, il Presidente del Tribunale di Sulmona Giorgio Di Benedetto. A fare quadrato alla salma i carabinieri della stazione di Sulmona. Vicino alla bara la moglie Anna e le figlie Arianna e Federica e la sorella di Conti Silvia, comandante della sezione della Polstrada di Pescara. La salma resterà in esposizione vino alle 20 di oggi quando la camera ardente sarà chiusa per essere riaperta domani mattina alle 9,00. Alle 13,00 la salma sarà traslata nella chiesa di Santa Maria della Tomba dove alle 15,00 si terranno i funerali. L’ex forestale aveva da poco assunto un incarico alla Total ma due giorni prima della tragica fine si sarebbe dimesso. Un particolare che non ferma le indagini.

Andrea D’Aurelio

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