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SULMONA – Il fatto non costituisce reato per il Gip del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, che ha disposto l’archiviazione del procedimento penale per Carlo Carrozza, sulmonese di 67 anni, che era stato denunciato dalla sua “ex” per minacce. E’ la fine di un incubo per l’uomo che ha dovuto subire anche il sequestro delle armi da parte della Polizia, su ordine della Prefettura dell’Aquila, regolarmente detenute in casa: due pistole, sei fucili e una serie di munizioni. I fatti risalgono a questa estate quando il 67 enne è stato accusato di aver minacciato l’amica, rea di avergli rubato le scarpe della figlia in casa. I due si stavano frequentando e fra di loro era nata una sorta di amicizia che poi è stata interrotta sul nascere. L’ultima volta si sarebbero incontrati sul ponte Capograssi. E lì che il 66 enne ha contestato alla donna straniera di origini venezuelane di essersi impossessata arbitrariamente dei scarponi della figlia. L’uomo non ha retto alla rabbia e avrebbe cominciato ad inveire contro la donna fino ad arrivare all’ingiuria, come ha ammesso lo stesso 67 enne in sede di interrogatorio. Quella serie di epiteti non sono andati a genio alla signora che si è recata al commissariato di Sulmona per sporgere regolare denuncia contro il suo “amico”. Ai poliziotti ha raccontato di essere stata minacciata di morte. E’ scattato quindi il sequestro delle armi, come disposto dalla Prefettura, oltre all’inchiesta penale. L’uomo ha ammesso di aver usato parole poco eleganti nei confronti della donna ma ha dichiarato agli agenti del Commissariato di non averla affatto minacciata. Il Giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta del Pm e dell’avvocato Alberto Paolini, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale perché l’accusa della minaccia grave è subito decaduta. Quelle parole poco signorili, per il Tribunale, non hanno configurato una minaccia di morte tant’è che il fatto non costituisce reato. L’avvocato Paolini notificherà l’ordinanza di archiviazione al Prefetto per chiedere il dissequestro delle armi che l’uomo teneva in casa come cacciatore. In caso di esito negativo il legale ha già annunciato il ricorso al Tar.

Andrea D’Aurelio

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