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SULMONA – Torna libero ma con il divieto di dimora nel comune di Riace ma a Sulmona scatta la solidarietà. La decisione del Tribunale del Riesame che ha stabilito la fine degli arresti domiciliari per Mimmo Lucano e disposto la misura cautelare del divieto di dimora, ha spinto l’associazione Ubuntu Onlus ad invitare il primo cittadino ( al momento sospeso) a Sulmona dove la solidarietà era già scattata al momento dell’arresto con striscioni e cartelli affissi in vari punti della città. “Dopo aver appreso con rammarico che il Tribunale del riesame ha inflitto al sindaco Domenico Lucano, la misura cautelare del divieto di dimora presso l’amato Comune di Riace, considerato il grave pregiudizio derivante dall’allontanamento coattivo dai propri luoghi ed, in primis, dalla propria abitazione, in nome dell’accoglienza”- fa sapere Ubuntu Onlus- “della resistenza ai soprusi e della necessità che si racconti e si tramandi il #ModelloRiace, ha invitato a proprie spese il sindaco Mimmo Lucano a Sulmona, ringraziandolo sin d’ora per quanto ha già fatto in Calabria, nella speranza che la giustizia faccia il suo corso e che il sindaco Mimmo possa presto tornare ad abbracciare i propri concittadini”. Un invito raccolto anche da AltreMenti Valle Peligna e Collettivo Studentesco Sulmona. Lucano era stato costretto in casa sua dallo scorso 2 ottobre, quando venne arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona. Per molti però è un simbolo dell’accoglienza per i migranti in Italia. Nel piccolo comune calabrese, il primo cittadino è riuscito a sviluppare un modello di integrazione apprezzato dalle organizzazioni umanitarie, studiato nelle università europee e raccontato dal grande e piccolo cinema. Da qui l’invito a Sulmona.

Andrea D’Aurelio

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