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CHIETI – Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la 35 enne di Sulmona, D.M., arrestata giovedì scorso dalla Guardia di Finanza di Sulmona per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. La donna, assieme al suo fidanzato G.P., che sarà interrogato domani dal Gip del Tribunale di Sulmona, è coinvolta nel filone dell’inchiesta condotta da Procura della Repubblica e Fiamme Gialle che ha portato, per il momento,  all’arresto di due persone in flagranza di reato (l’economo del Comune e il corriere romano) e alla notifica di tre custodie cautelari in carcere( due per la giovane coppia e un’altra per M.L.D., il pregiudicato sulmonese, latitante da diversi giorni tant’è che è attualmente ricercato. Questa mattina davanti al Gip del Tribunale di Chieti si è presentata la giovane di Sulmona, assistita dall’avvocato Alberto Paolini. La 35 enne è considerata dagli investigatori il braccio operativo, assieme al suo ragazzo, del pregiudicato di Sulmona che è la “mente” dell’intera operazione dedicata al traffico e allo spaccio di droga. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha preferito non rispondere al Gip. Gli atti dovranno ora essere notificati al Tribunale di Sulmona e alla Procura. Il Gip dovrà decidere se confermare, alleggerire o revocare la misura cautelare. La giovane per il momento resta in cella e non è escluso che il suo legale depositerà il ricorso presso il Tribunale del Riesame. L’inchiesta sulla droga si è sviluppata in sei mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, appostamenti e controlli con il Gps. E a incastrare la giovane coppia sono proprio le intercettazioni e non solo. L’analisi delle videoriprese chiarisce che D.M. si reca nel garage dell’economo A.D.P. per ritirare il carico di droga e dopo aver aperto il cancello rimane chiusa nell’area condominiale. Alla domanda del ricercato: «Sei uscita?» La 35 enne risponde: «Ma che so’ uscita! Sto mongoloide non si affaccia nemmeno mi sto a sentì male qua». In un altro passaggio la giovane sulmonese, dopo aver atteso a lungo, comunica al pregiudicato di voler chiedere spiegazioni all’economo per la mancata consegna della droga. «Domani colazione con il furbetto?», dice la giovane e il fuggitivo secco risponde: «Sicuro lo hanno arrestato». E lei si chiede ancora: «Dici?». E senza esitare lui conclude: «Presto arresteranno anche me». Da quel momento, M.L.D., fa perdere le tracce. Il giovane ricercato in tutta Italia, per portare avanti la sua attività di spaccio, ingaggiava di volta in volta giovani “collaboratori” ai quali affidava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da custodire e consegnare quotidianamente ai vari assuntori in città e nel comprensorio. Ma si affidava anche a insospettabili consumatori di stupefacenti come l’economo del Comune la cui abitazione era stata individuata come luogo di consegna dell’ultimo ingente quantitativo di droga proprio perché ritenuto insospettabile. Comunicava tramite schede telefoniche che venivano utilizzate una sola volta e poi gettate via. Domani proseguiranno gli interrogatori di garanzia e, con molta probabilità, anche il fidanzato della 35 enne si avvarrà della facoltà di non rispondere.  Mentre si sta valutando se chiedere l’istanza di revoca della misura cautelare per il dipendente comunale che si trova in cella dallo scorso 2 ottobre. Attualmente è detenuto nel carcere di Rieti.

Andrea D’Aurelio

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