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SULMONA – Da due anni e mezzo lottava per continuare a vivere dopo che, nell’ottobre 2015, fu colpito da una aneursima. Oggi il suo cuore ha cessato di battere. Se ne è andato in punta di piedi, come era nel suo stile e nel suo carattere amato da tutti, Antonio Ruffini, professionista sulmonese e Presidente dell’associazione Insieme per il Centro Abruzzo. Ruffini aveva compiuto a gennaio 69 anni ed è morto a Bolognano al Centro di Riabilitazione dove è stato trasferito qualche anno fa dopo essere stato ricoverato inizialmente all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Lì il professionista stupì tutti, anche i medici, quando riaprì gli occhi dopo il delicato intervento che subì al cervello tant’è che comunicava ai famigliari tramite lavagna. Poi la situazione è man mano peggiorata con un’agonia che è stata lunga due anni e mezzo fino al decesso che risale a questa mattina. In questo lungo arco temporale non ha potuto raccogliere i frutti di anni di lavoro. Il trasferimento della sede Arpa di via Lamaccio, ad esempio, è una lunga battaglia che ha condotto negli anni ma la burocrazia e i continui ritardi non hanno permesso al professionista di vedere coronato il sogno suo e dei residenti di quella zona. Fu un grande sostenitore della battaglia contro la Snam che oggi si è riaperta dopo la decisione rinviata dal Tar e l’avvio del monitoraggio dell’aria. Diede alla stampa anche alcuni volumi e, come Presidente di Insieme per il Centro Abruzzo, aveva presentato il progetto della pista ciclabile, credendo che il cicloturismo poteva rappresentare il volano per una zona che vuole riprendersi sotto il profilo economico. Ma anche quel progetto e quella intuizione non fu raccolta dalle istituzioni. Nell’ultima uscita pubblica a Onda Tg, che risale a tre anni, Ruffini parlò anche della riqualificazione del centro storico e della necessità di pedonalizzare. Tanti gli appelli che lanciò, molti caduti nel vuoto ma lui, il difensore e paladino dell’ambiente, non ha mai abbassato la testa e perso la dignità. Una vita vissuta per gli altri e per la sua terra che tanto amava. Ora non è più di questa terra perché la sua parte l’ha fatta e anche bene. La salma è stata trasferita presso la Casa Funeraria di Popoli. La notizia si è diffuso lasciando subito sgomento e tristezza. Alla famiglia vanno le condoglianze di Onda Tg ad Antonio il grazie sentito e riconoscente.

ndrea D’Aurelio

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