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SULMONA – Stipulare una convenzione con un medico ambulatoriale specialistico o con strutture sanitarie esterne all’ospedale. E’ questa la proposta che arriva dal Tribunale per i diritti del Malato per risolvere l’annoso problema delle liste di attesa per l’ecocolordoppler. La prestazione sanitaria non può essere prenotata per i prossimi due anni. Le prenotazioni sono bloccate tanto per il 2019 quanto per il 2020. A segnalarlo al Tdm sono stati numerosi utenti che sono sul piede di guerra e, almeno per le prestazioni che non hanno carattere di urgenza, dovranno armarsi di buona e santa pazienza. Ma il coordinatore del Tdm Catia Puglielli non ci sta a far passare in sordina un disagio che rischia di recare un serio danno alla salute degli utenti, soprattutto a coloro che non hanno le possibilità economiche e fisiche di spostarsi negli altri nosocomi. “Per il 2019 è stata chiuso il registro delle prenotazioni così come per il 2020 ma noi ci siamo chiesti perché questo avviene solo per l’ospedale di Sulmona”- tuona l’avvocato Puglielli che ha predisposto una missiva da far recapitare alla Direzione Generale della Asl. Due le proposte che arrivano dal Tdm: l’ipotesi di siglare una convenzione con un medico ambulatoriale specialistico o con una struttura sanitaria all’esterno dell’ospedale, una sua tutte la Clinica San Raffale, per abbattere le liste d’attesa e venire incontro agli utenti che hanno bisogno di cure e di agevolazioni economiche. Un accordo di questo tipo si è reso già possibile per l’erogazione di altre prestazioni ma non ancora per l’ecocolordoppler. E chi parlava di una sanità ospedaliera da collegare con il territorio si deve scontrare con una diversa e più dura realtà.

Andrea D’Aurelio

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