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SCANNO – Scanno avrà l’eliporto. Meglio tardi che mai verrebbe da dire. Fatto sta che la Giunta Regionale, nell’ultima seduta utile prima dello scioglimento naturale, ha concesso un finanziamento di 200.000 euro per la realizzazione dell’opera, grazie all’impulso del sindaco Giovanni Mastrogiovanni. La piazzola per l’atterraggio degli elicotteri, con annessa una struttura destinata a centro direzionale per la protezione civile, sorgerà nei pressi del Palazzetto dello Sport, in Viale degli Alpini. Un’area strategica posta a ridosso del centro cittadino a pochi metri dal Distretto Sanitario di Base. Il finanziamento prevede inoltre la realizzazione di uno stradello di servizio, per il collegamento tra il parcheggio coperto ed il quartiere “Castellaro”, che oggi non è raggiungibile dai mezzi di soccorso. “Riteniamo che la realizzazione dell’eliporto e del centro direzionale di protezione civile – ha commentato il Sindaco – saranno utili non solo per Scanno ma per l’intera Valle del Sagittario. Con queste infrastrutture migliorerà notevolmente non solo la gestione delle emergenze di protezione civile ma anche di quelle sanitarie. Sarà dunque assicurato un elevato standard di sicurezza per territori geograficamente marginali come il nostro, difficilmente raggiungibili”. Con questo intervento comincia a prendere forma la strategia impostata dalla giovane amministrazione comunale che mira ad assicurare servizi di qualità per gli abitanti della montagna dell’Abruzzo interno. L’obiettivo è quello di colmare il divario esistente rispetto agli altri cittadini abruzzesi che vivono in zone della regione dove sono assicurate condizioni decisamente più agevoli. “Seguendo questa strada – ha aggiunto il primo cittadino- e nel contempo promuovendo politiche che favoriscano opportunità di lavoro, si può provare ad arrestare, per quanto possibile, il processo di spopolamento in atto e ridare slancio al territorio. Tutte queste motivazioni hanno trovato la condivisione e la sensibilità dell’esecutivo regionale, che ha ritenuto di finanziare l’opera. (a.d’.a.)

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