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SULMONA – “Il caso Legnini a noi non ci riguarda e quindi non è un nostro problema. Dal 12 settembre siamo pronti per firmare. Le nostre sette firme ci sono”. E’ quanto ha dichiarato a Onda Tg il capogruppo consiliare di Alleanza per Sulmona, Mauro Tirabassi, all’indomani delle indiscrezioni fatte trapelare dalla nostra testata riguardo la possibile candidatura dell’ex numero due del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, alla Presidenza della Regione Abruzzo legata al futuro dell’amministrazione Casini. Qual è il filo conduttore tra la probabile candidatura e il caso Sulmona? Sembrerebbe che Legnini abbia chiesto a qualche consigliere di lasciare tutto così com’è fino al 10 febbraio, data delle consultazioni regionali, e mantenere quindi in vita l’amministrazione comunale. Potrebbero quindi entrare in gioco le candidature che sono già nell’aria da tempo ma anche quelle che non sono uscite ancora allo scoperto. Arrivano quindi le prime reazioni rispetto a delle indiscrezioni che già hanno trovato un fondamento di verità. L’ex sindaco Bruno Di Masci dice di non saperne nulla mentre il consigliere Fabio Pingue ha ribadito che “il caso Sulmona e il caso Regione devono viaggiare separatamente”. Nessuna smentita quindi ma a rimettere la palla al centro ci pensa il consigliere comunale e provinciale, Mauro Tirabassi. “In realtà stiamo parlando di un problema che non ci riguarda. Le nostre sette firme sono pronte e nel Consiglio Comunale di agosto ho presentato anche il documento che doveva essere solo sottoscritto. Quindi è inutile spostare l’attenzione. Mancano due firme”- ribatte Tirabassi che indirettamente torna ad incalzare chi manca all’appello o ha fatto scelte diverse. Ma tornando alle indiscrezioni il capogruppo di Forza Italia, Elisabetta Bianchi, fa notare che “se fosse vera tale richiesta, cosa che non è giunta alle mie orecchie, mi sarebbe incomprensibile”. Qualcuno, vicino agli ambienti della politica, ipotizza anche che l’amministrazione Casini potrebbe arrivare a fine mandato se riuscirà a superare lo scoglio delle elezioni regionali. Una deduzione che in realtà stanno facendo anche coloro che di politica non ne vogliono sapere.

Andrea D’Aurelio

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