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SULMONA – La Lega si impone e dilaga, il Movimento Cinque Stelle resiste e il Pd risale. E’ questa la fotografia da scattare per la primissima analisi del voto al termine dello scrutinio delle elezioni europee. A Sulmona le operazioni elettorali si sono chiuse intorno le 4,30 con la comunicazione dei dati definitivi alla Prefettura dell’Aquila. L’ultima sezione a consegnare il plico a Palazzo San Francesco è stata la 18, ubicata nella scuola media Capograssi. La Lega si conferma il primo partito, questa volta sia in termini assoluti che percentuali, incassando ben 3179 preferenze, oltre 300 in più di quelle ottenute lo scorso mese di febbraio nelle consultazioni regionali. Il Movimento Cinque Stelle non crolla e si piazza secondo, a differenza di quanto avvenuto a livello nazionale, e porta a casa 1995 voti, appena 18 in più del Pd che resta la vera sorpresa di questa tornata elettorale anche a livello locale. I dem in città risalgono alla grande con 1977 preferenze, trascinati soprattutto dal movimento “Solidari e Popolari” che fa capo all’ex consigliere comunale Mimmo Di Benedetto. La conta dei voti, riguardo le preferenze in casa Pd, premia proprio Di Benedetto che si è affidato ad Andrea Cozzolino ( 363 voti) e Leila Kechoud ( 365 voti). Non male il risultato ottenuto dai candidati dimasciani che però, avendo lanciato la sfida interna per la nuova era del Pd, non possono dirsi pienamente soddisfatti. Giuseppina Picierno ha incassato 273 preferenze e Giuseppe Ferrandino ha preso 195 voti. L’ex consigliere comunale si aggiudica quindi il “derby” in casa Pd ma per il rilancio di un partito è chiaro che serve manforte da parte di tutte le forze anzichè condurre lotte interne. Di Masci però dovrebbe avere altri progetti visto che ha annunciato le dimissioni dal partito all’indomani della competizione elettorale. Esultano anche le altre forze di centrodestra. Forza Italia incassa 837 preferenze e Fratelli d’Italia si ferma a 694 ma in chiave europea è un risultato più che accettabile visto che il partito della Meloni non faceva parte del Parlamento Europeo. Il risultato sulmonese incide in piccolissima parte sullo scenario nazionale ma è sicuramente indicativo per chi, d’ora in avanti, deve riorganizzarsi per affrontare altre sfide politiche, forse non troppo lontane.

Andrea D’Aurelio

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