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SULMONA – I residenti della zona alzano il tiro e vanno in Procura per il degrado che trova casa nell’ex Centro Professionale di viale Mazzini, un tempo fiore all’occhiello per la città, oggi ridotto a un luogo che ospita ratti e erba altissima, emblema dell’incuria e dell’abbandono che va avanti ormai da un ventennio. Quel luogo che per anni è stato il centro dell’attività artigiana e professionale del capoluogo peligno è ora diventato la terra di nessuno. Stanchi di rimanere inascoltati, dopo aver esposto il caso più volte a Palazzo San Francesco, gli abitanti del quartiere vanno in Procura perché si accertino eventuali responsabilità sull’abbandono di quella struttura, soprattutto in riferimento all’igiene pubblica e alla presenza di vari animali che non fanno stare tranquilli i residenti. Nel 2014 l’ex consigliere comunale di Forza Italia Luigi La Civita propose la realizzazione di un parcheggio e un parco giochi per bambini. Sempre nello stesso anno ci fu il sopralluogo dell’allora Presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo, dal momento che l’immobile era di proprietà provinciale, per cercare di individuare una strategia per rimettere in auge la struttura. Ma poi l’edificio passò nelle mani della Regione. Nulla è stato fatto. Nell’ottobre 2015 si attivò presso la Polizia Provinciale il coordinatore di Italica Alberto Di Giandomenico, presentando all’ex sindaco di Sulmona Peppino Ranalli il report del degrado dell’ex centro professionale. “Proprio qualche giorno fa abbiamo deciso di presentare un esposto in Procura perché non è possibile che strutture come queste si chiudono e poi restano in abbandono per decenni”- tuonano i residenti che vanno su tutte le furie.

Andrea D’Aurelio

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