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SULMONA – “La legge lo permette quindi da uomo di legge non posso altro che rispettarne il contenuto ma non sarebbe male intervenire in tal senso e prevedere una serie di regole che evitino a chi si è macchiato di gravi reati di accedere a taluni servizi partendo appunto da quello di guardiania”. Sulla vicenda dell’ex detenuto a lavoro nella coop, finita alla ribalta della cronaca, interviene anche Mauro Nardella, Segretario della Uil Pa Polizia Penitenziaria, che da un colpo al cerchio e uno alla botte. Sostanzialmente la linea di Nardella è a favore del reinserimento del detenuto. Per il sindacalista su questo non ci piove ma l’invito al legislatore è quello di disciplinare meglio la tipologia di servizi. “L’amministrazione comunale”- afferma Nardella a Onda Tg- “se avesse saputo che si trattava di un detenuto non solo avrebbe fatto un gesto previsto ma l’avrebbe dovuto quasi incentivare. I detenuti, così come viene riconosciuto agli invalidi, sono visti un pò come appartenenti a categorie protette”. Per Nardella “uno che ha rispetto della Costituzione deve accettare le direttive”. “Personalmente non ho nulla contro il reinserimento dei detenuti”- conclude- “forse avrei scelto altri servizi e non ad esempio quella di guardiania. Se non ci sono regolamenti, cosi come nel caso degli arruolamenti per le forze dell’ordine che prevedono quale requisito imprescindibile la fedina penale pulita, non si può tuttavia vietare”.

Andrea D’Aurelio

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