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SULMONA – A un mese dal compimento del fatto arrivano a una svolta le indagini sull’aggressione all’ex ferroviere di 61 anni ricoverato in gravi condizioni al reparto di rianimazione dell’ospedale di Sulmona. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo e ha iscritto nel registro degli indagati un 26 enne di Pacentro, il fidanzato della figlia, entrato subito nell’elenco dei sospettati dopo il lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri di Pacentro, dove il giovane si era presentato spontaneamente. Da lì l’attività investigativa ha subito un impulso. Il 26 enne è stato assistito dall’avvocato del foro di Sulmona, Serafino Speranza, e avrebbe reso la sua dichiarazione spontanea davanti agli uomini della Squadra Anticrimine del Commissariato P.S. di Sulmona, coordinati dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, che si sono occupati del caso e al Comandante dei Carabinieri della stazione di Pacentro. L’ipotesi di reato è quella di tentato omicidio. Nel corso dell’interrogatorio il giovane avrebbe ammesso le sue responsabilità e di aver agito d’impulso contro il padre della sua fidanzata. Si sarebbe sentito anche accerchiato a seguito degli interrogatori a cui erano state sottoposte anche le persone a lui vicino. Così ha deciso di confessare. La sua sarebbe stata una reazione e il gesto sarebbe legato al fatto che l’ex ferroviere non guardava di buon occhio la sua relazione con la figlia. Così il 26 enne quella notte sarebbe entrato a casa del “suocero” e, probabilmente in seguito a una colluttazione, lo avrebbe aggredito per poi lasciare l’appartamento. Una dichiarazione-confessione che è bastata agli inquirenti per chiedere una misura cautelare per tentato omicidio ma la Procura al momento ha solo aperto l’inchiesta e iscritto il giovane nel registro degli indagati. Le indagini sono ancora in corso perché la dinamica dei fatti è da ricostruire nella sua perfezione. Tutto è partito dalla segnalazione della figlia dell’ex ferroviere che quella sera dell’8 febbraio ha rinvenuto il corpo del padre esanime in casa, privo di sensi e riverso in terra, in mezzo a una pozza di sangue. Da lì è cominciata la corsa all’ospedale di Sulmona dove il 61 enne è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione. E’ in coma e respira con l’aiuto delle macchine. Le sue condizioni sono stazionarie ma gravi. Il Tribunale ha designato come tutore medico e patrimoniale l’avvocato Mauro Maiorano, come anticipato nei giorni scorsi da Onda Tg, per gestire la situazione. “Il racconto del mio cliente non è stato estremamente chiaro anche perché era molto agitato. Ha ammesso le sue responsabilità ma ha detto pure di aver reagito alle provocazioni ( e non solo, ndr) del padre della sua ragazza”- spiega l’avvocato Speranza chiarendo pure che “il ragazzo di Pacentro ha avuto a che fare sempre con questo uomo estremante rigoroso. Vista la situazione aspetterei per formulare qualsiasi ipotesi anche perché dobbiamo verificare se il ragazzo era nel pieno della sua lucidità come pure è necessario ricostruire la dinamica dei fatti che è apparsa non del tutto chiara”. Speranza fa sapere che attenderà la conclusione delle indagini preliminari. “E’ un caso che può interessare una figura professionale come l’avvocato ma che sicuramente scuote la comunità e, in quanto tale, va trattato con delicatezza”- conclude.

Andrea D’Aurelio

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