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SCANNO – Sequestrato un immobile di proprietà del funzionario di Scanno finito agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato continuato. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno proceduto al sequestro conservativo per un importo di Euro 82.000,00, disposto dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila – Sezione Giurisdizionale per l’Abruzzo. Il sequestro patrimoniale, avente ad oggetto un immobile ubicato nel Comune di Scanno nonché quello del quinto dello stipendio del dipendente comunale è la conseguenza del danno arrecato alle pubbliche finanze. Infatti, la Procura della Corte dei Conti ha individuato le responsabilità amministrative nei confronti di S.C. (di anni 61) il quale, nella sua veste di “Economo e responsabile del servizio finanziario” del comune di Scanno, avrebbe commesso gravi condotte gestionali, omettendo il previsto versamento presso la Tesoreria dell’Ente di appartenenza delle somme raccolte, in contanti, dagli agenti contabili comunali, e non rispettando – quindi – l’ordinamento finanziario e contabile degli Enti locali.
Il contrasto all’illegalità nella pubblica amministrazione rientra oggi, più che mai, tra gli obiettivi prioritari perseguiti dalla Guardia di Finanza, che, nel salvaguardare l’integrità dell’apparato pubblico, garantisce legalità, equità ed efficienza nella gestione delle risorse destinate alla collettività. Piove sul bagnato per il ragioniere 61 enne dal momento che, dall’altra parte, è partita anche l’inchiesta penale. Il Gip del Tribunale di Sulmona Giovanna Bilò, su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica di Sulmona Giuseppe Bellelli, oltre a disporre l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ha previsto per l’uomo, gia’ sospeso dal Comune di Scanno, anche la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio. Sono in corso accertamenti per stabilire se risultino ammanchi anche dalle casse dei comuni di Introdacqua e Rocca Pia. Le indagini sono scattate a settembre di quest’anno e sono state portate avanti dai Carabinieri della stazione di Scanno in collaborazione con la Procura della Repubblica.

Andrea D’Aurelio

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