banner
banner

CHIETI –Il gup del Tribunale di Chieti Andrea Di Berardino ha rinviato a giudizio 37 persone,  fra cui un sulmonese di 44 anni F.L., con accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla sostituzione di persona alla truffa ai danni di alcune finanziarie. La prima udienza del processo è stata fissata per il 21 aprile 2020.   Secondo quanto ricostruito durante le indagini, ad agire erano sedicenti dipendenti di aziende che non operavano più o erano del tutto fittizie i quali, utilizzando documenti contraffatti quali buste paga, Cud e certificati di stipendio, ottenevano finanziamenti che avrebbero dovuto estinguere mediante cessione del quinto dello stipendio. Stralciate tre posizioni di altrettanti irreperibili. Cinque le società finanziarie truffate. L’inchiesta è nata da una segnalazione di Poste italiane. I dipendenti dell’ufficio di Chieti Scalo, infatti, si sono insospettiti per il comportamento di alcuni clienti, quasi tutti provenienti dalla Valle Peligna e dal Napoletano. I personaggi in questione, dopo aver aperto libretti postali e carte Postepay accreditando cifre irrisorie, tornavano dopo alcuni giorni e versavano assegni bancari con importi compresi tra i 20 e i 30mila euro. Quindi, trascorsa la settimana prevista per ottenere la monetizzazione degli importi, si ripresentavano e chiedevano di riscuotere quelle somme in contanti. Quando gli operatori dicevano loro che non era possibile portare a termine l’operazione per la normativa antiriciclaggio, i clienti ritiravano parte degli importi in contanti e parte tramite l’emissione di vaglia circolari a nome di altri soggetti.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento