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SULMONA – E’ stata fissata per venerdì pomeriggio alle ore 15 la seduta del Consiglio Comunale, richiesto ieri tramite pec dal sindaco dimissionario Annamaria Casini, per le comunicazioni sulle dimissioni presentate in data 11 agosto. Sarà un Consiglio senza confronto perché sull’unico punto all’ordine del giorno non è prevista discussione. Un particolare che ha fatto accendere il dibattito questa mattina nella riunione dei capigruppo consiliari con la minoranza che ha fatto di tutto per integrare l’ordine del giorno e discutere in aula della crisi ma alla fine è passata la linea della maggioranza. La Casini parlerà e comunicherà la sua decisione. Una sorta di conferenza stampa allargata nella sede della massima assise istituzionale. La maggioranza peraltro spingeva per una convocazione al mattino per permettere, in caso di ripensamento del sindaco, di revocare le dimissioni entro le 14 alla presenza del Segretario. Ma è un problema che di fatto non sussiste, visto che il termine scade alle 23.59, ma ha fatto uscire allo scoperto i consiglieri di maggioranza sul fatto che il sindaco sta pensando di restare in sella e di comunicarlo al Consiglio senza confronto. Ma nessuno ancora si sbilancia. Il consigliere Bruno Di Masci intanto è pronto a mettere a corrente il Prefetto e la Corte dei Conti di quanto avvenuto. “Non si ravvedono i requisiti dell’imprevedibilità nella convocazione del Consiglio urgente e straordinario”- interviene l’ex sindaco- “peraltro informerò anche la Corte dei Conti sul fatto che la convocazione di un Consiglio dove di fatto non è prevista discussione prevede delle spese a carico dell’ente, a prescindere dal fatto che i consigliere stavano pensando di rinunciare al gettone di presenza”. “L’Ufficio di Presidenza ha in verità valutato i requisiti per la convocazione che sussistono. Stileremo il verbale a breve”- ribatte il Presidente del Consiglio Comunale Katia Di Marzio. Parla invece di analfabetismo istituzionale il capogruppo di Forza Italia Elisabetta Bianchi che non ha preso parte questa mattina alla conferenza dei capigruppo. “Con un colpo maestro ben assestato di analfabetismo istituzionale, probabilmente dal carattere autolesionista, è lo stesso Sindaco a ridurre i Consiglieri Comunali -e ciò che rappresentano- a meri convitati di pietra evitando la discussione in Consiglio Comunale e ammantando una richiesta fuori dal termine del regolamento con motivazioni sprovviste di una urgenza che non c’è”- sostiene la Bianchi che aveva chiesto al sindaco di tornare in Consiglio ma- precisa- “Questa richiesta avrebbe avuto un senso compiuto e quindi probabilmente proficuo, se fosse stata avanzata (come peraltro già auspicato da questo gruppo) nel mezzo del guado per introdurre chiarezza di ruoli, pretese, contenuti e prospettive di una crisi che lascia irresponsabilmente agonizzare la città”. Si va quindi verso il Consiglio a senso unico, senza contraddittorio, che si chiuderà probabilmente con il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco, salvo sorprese ovviamente. Non è mai detta l’ultima parola. Perché l’imprevedibilità, almeno nella sostanza, c’è. E’ quella di un sindaco che voleva chiudere il mandato lo scorso 11 agosto , come spiegava nella sua lettera di dimissioni, e poi arriva a comunicare la sua decisione allo scadere del count down. Si tornerà sul “tavolo da pocker”? Manca poco per saperlo con certezza.

Andrea D’Aurelio

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